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L'eros sta tutto in un caschetto

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Sonole tre «e» di cui è «svestita» Valentina Rosselli. Un caschetto nero che lascia senza fiato. Curve da capogiro per la fotografa più sexy mai apparsa sulle pagine di un albo a fumetti. Inutile celarsi dietro un dito: Valentina ci ha fatto perdere la testa. A tutti. Almeno una volta nella vita. Anche chi non ha mai sfogliato una sola avventura, ha immediatamente le idee chiare quando si pronuncia il nome della Valentina di Crepax. Il caschetto nero, le labbra carnose e le gambe lunge e affusolate sono ispirate all'attrice del cinema muto degli anni Venti Louise Brooks e hanno fatto sognare generazioni di lettori. Da 45 anni. La prima avventura della fotografa milanese risale al 1965 e fu pubblicata sulla storica rivista «Linus». A onor del vero, all'inizio non è lei la protagonista ma il suo fidanzato Philip Rembrandt, alias Neutron, un critico d'arte e investigatore dilettante. Philip è dotato di particolari poteri psichici che gli consentono di paralizzare con lo sguardo. Ma è chiaro che il suo potere principale è quello di aver fatto innamorare di sè una donna come Valentina. La prima storia apparsa su «Linus» si intitolava «La curva di Lesmo» ma, nel giro di qualche mese, il carisma della fotografa ha rubato letteralmente la scena al suo Philip, consentendo a Valentina di diventare la vera protagonista delle sue avventure. Ma cos'è che strega senza ritorno nella figura di Valentina? Così su due piedi verrebbe da dire che oltre le gambe c'è di più. Non può essere soltanto il gatto nero che le si avvolge attorno. Seppure invidiatissimo. Lo sguardo di Valentina punta lontano. Più lontano. Il corpo di Valentina anticipa mode e tendenze. È lo specchio dei tempi negli anni in cui si affacciava l'emancipazione della donna. Negli anni Sessanta e ancora di più nei Settanta, l'altra metà del cielo inventava per sé nuovi ruoli sociali. Riappropriandosi della propria carica di essere umano a tutto tondo, la donna si affacciava alla società ostentando senza pudore la propria femminilità. Si scopriva più cosciente e protagonista del proprio tempo. La Valentina di Crepax è tutto questo. La sexy fotografa cavalca la psichedelia e ne fa uno strumento del mistero femmineo. Una nuova introspezione psicologica che sfocia nel surrealismo. Una modernità di tratto e inquadrature che strizza l'occhio all'espressionismo. Valentina è soprattutto una donna. Ed è questa la sua fortuna. La possibilità di essere la prima donna. Donna per la prima volta. Senza censure o freni inibitori ma cavalcando le trasformazioni e i misteri sfuggenti di una personalità sfaccettata. Valentina è una donna reale. In carne e ossa. Invecchia addirittura. Nella sua ultima storia, «Al diavolo Valentina!», compie addirittura 53 anni. Fascino intramontabile che ha fatto la fortuna non solo del suo papà. Chi ha costruito buona parte della propria fortuna attorno al caschetto nero è la modella statunitense Demetra Hampton. Bella con la pelle di luna. Ha prestato il suo corpo a Valentina in una serie televisiva ed è rimasta risucchiata nel suo stesso vortice. Una stagione di celebrità e poi il lento ma inesorabile declino nell'oblio. Come se Valentina fosse un'eredità troppo pesante da portare. Come se dopo di lei ci fosse solo la scomparsa. Sebbene psichedelica. Anche senza il suo autore lo sguardo di Valentina non ci dà scampo e torna a riprenderci. Come avverrà venerdì alle 18 a Roma nella libreria Melbookstore di via Nazionale. Lì ci saranno Antonio Crepax e Luca Raffaeli che presenteranno due nuovi volumi dedicati alle avventure di Valentina intitolati «I sotterranei» e «Fiabe robotiche». Attraverso l'eros rivivrà la nostra ennesima illusione. L'ennesimo innamoramento.

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