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Catastrofe Brown

Gordon Brown

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Questa storia piacerà anche ai patiti dei fumetti: Gordon Brown e il collega-rivale Tony Blair, come Brutus (irriducibile secondo) e Braccio di Ferro (eterno vincente). Malgrado l'ex primo ministro ce l'abbia messa tutta per riciclarsi come scrittore, seguendo l'esempio del suo predecessore, Brown non ha trovato neppure trentaquattro persone disposte a leggerlo. «The Change We Choose» (Il cambiamento che abbiamo scelto), una raccolta di 300 pagine dei discorsi fatti fra il 2007 e il 2009, secondo il settimanale satirico Private Eye ha venduto 32 copie. A nulla è valso il saldo sul prezzo di copertina. A quattro mesi dalla pubblicazione, pur di toglierselo di torno, in internet lo vendono a poco più di 7 euro (5,97 sterline) contro i 24 euro (20 sterline) imposti dall'editore. Non piace: nella classifica dei libri online di Amazon, è al 262.956 posto. Facile «sparare sulla Croce Rossa» dopo aver visto il risultato. E lo sappiamo che non si dovrebbe gioire delle disgrazie altrui. Non solo: Brown non è nuovo ai flop. È andato male anche il suo «Courage: Eight Portraits» (Coraggio: otto ritratti) che ha raggiunto quota 5.200 copie. Ha fatto peggio «Wartime Courage» (Coraggio in tempo di guerra), che pare aver raggiunto l'ancora più modesta cifra di 800 copie vendute. E mentre l'attenzione si sposta sulla prossima fatica dell'ex premier, slittata al 2011, che non sarà la classica autobiografia di stampo politico ma un'analisi sulla crisi finanziaria globale, Blair per il suo libro di memorie ha ricevuto un anticipo di 4,6 milioni di sterline (circa 5,5 milioni di euro). Per il lancio di «A Journey», il suo libro di memorie, tutto è pronto: sarà lo stesso ex inquilino di Downing Street a presentarlo l'8 settembre a Piccadilly. Proprio quando il partito sceglierà il nuovo leader, chiudendo definitivamente con l'epoca che porta il suo nome. Molti politici lo fanno spesso, lo cantava già Francesco Guccini: «Poi, chiusa la soglia, do sfogo alla mia turpe voglia: ascolto Bach». Così Gordon e Tony in qualche modo somigliano ai nostri Walter, Gianni, Dario, Emma e Renato. Con Weltroni che fa il romanziere, Alemanno che spiega formule (come «Destra Sociale») entrate nel lessico comune, mentre il ferrarese Franceschini ricerca se stesso lungo il Po, la Bonino descrive una vita in keywords e il ministro Brunetta sta finendo il suo libro di ricette che, scritto con lo chef Fabrizio Nonis, uscirà a Natale; sarà allora che scopriremo un professore con la grande passione per il bollito misto.  

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