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Le mille virtù del Festival dello Sferisterio

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Nel2010 il tema è «La Gran Gloria di Dio». Da quattro anni, il Festival chiude i bilanci in leggero attivo, può contare su circa 30.000 presenze e un milione di euro d'incassi. Il Festival ha tre luoghi scenici: l'Auditorium San Paolo, la vasta Arena Sferisterio e il Teatro Lauro Rossi. Dopo la serata inaugurale si seguono due strade parallele. La prima è centrata su tre notissimi melodrammi del XIX secolo: Faust di Gounod, La forza del destino e I Lombardi alla prima crociata di Verdi. Tanti sono i punti di contatto fra le tre opere che Pizzi assicurerà la continuità narrativa dei tre titoli, con un comune dispositivo scenico e disegno dei costumi, utilizzando un unico coreografo, un maestro concertatore francese e uno solo italiano per le due opere verdiane. Analogo procedimento al Lauro Rossi, secondo un'idea drammaturgica di Massimo Gasparon, autore di regia, scene e costumi, vengono apparentate due opere fra loro distanti nel tempo ma di sorprendente affinità nell'impianto musicale e nello sviluppo delle trame. Si tratta di Juditha triumphans di Vivaldi del 1716 e di Attila di Verdi del 1846. La direzione musicale è di Riccardo Frizza. Per rafforzare il carattere di questa operazione, la versione di Attila sarà proposta in una forma per così dire «cameristica», in modo che le due opere possano convivere in uno stesso dispositivo scenico. Economie, quindi, nelle scene e nei costumi. Nei sei lavori viene utilizzato lo stesso gruppo di artisti, affiancando giovani già di successo con cantanti di fama internazionale e specializzati nei ruoli specifici. Ciò consente di offrire allo stesso artista più rappresentazioni e di ridurre i cachet per singola esecuzione.

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