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Se Jessica diventa Beatrice

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DaPlauto a Pirandello, passando per Wilde e Kafka, il doppio, il «perturbante» di Sigmund Freud, ha sempre affascinato nei secoli gli scrittori. La letteratura attuale non si sottrae a questo fascino e se un protagonista non basta eccone pronti due in «Beatiful Malice» di Rebecca James, «Un giorno» di David Nicholls e, nelle nostre latitudini, «Lo specchio di Beatrice» (Fazi-Lain pag. 416) romanzo d'esordio della diciottenne romana Marta Dionisio. E a parte verificare la strategia di Fazi, casa editrice sempre attenta ai giovani dopo i tre milioni e mezzo di copie vendute con la siciliana Melissa Panarello e «I cento colpi di spazzola», con Marta Dionisio scopriamo che la letteartura young adult non è fatta solo di horror tra fate, licantropi e vampiri. La studentessa del liceo «Righi» sceglie un po' il caro diario, un po' il lessico famigliare, un po' la favola per raccontare di due destini paralleli ne «Lo specchio di Beatrice». Da una parte Jessica, hit girl del 2000, irrequieta e arrogante, tanta tecnologia e poco studio, trascorre i weekend estivi nella villa al mare della nonna, lasciando vestiti ovunque, senza mai staccarsi dallo specchio. Dall'altra Beatrice, più magra, figlia di famiglia alto-borghese, studiosa, religiosa, senza grilli per la testa, vestita quasi da educanda che vive ... nel 1943, alla vigilia della caduta del fascismo. E proprio davanti allo specchio la vita di Jessica cambia perché in un attimo, una scivola nel corpo dell'altra, dovendo così cambiare abitudini, stili di vita e atteggiamenti. Jessica non avrà più le imperdibili puntate di «Lost», internet, cellulare, amiche e fidanzato, ma si dovrà abituare alle regole imposte dal padre avvocato mentre Beatrice potrà sperimentare le comodità di oggi: tecnologia, libertà, amicizie e indipendenza. Jessica rischia d'impazzire, sempre seguita dalla governate, Beatrice supera il terrore per la sveglia digitale, impara a scambiarsi gli sms e a conoscere i problemi sentimentali. I destini paralleli delle due saranno «disturbati» dagli eventi: nel dramma dell'Italia occupata Jessica scoprirà il valore della solidarietà e del coraggio, trovando anche l'amore; Beatrice si renderà conto che la sua spensieratezza è vissuta in modo troppo frivolo e irreale. Lo specchio, insomma, servirà a scoprire i propri sentimenti e la propria anima perché avventurarsi nella storia significa percorrere il cammino alla scoperta di se stesse avendo avuto il privilegio di vedere la propria vita riflessa. E Marta Dionisio sembra proprio l'altra faccia dell'adolescente di oggi, o meglio, una delle tante adolescenti «normali» e poco mocciane, che hanno avuto un'educazione e che oltre ad usare Facebook leggono un libro, vanno al cinema ma anche a messa, escono con gli amici ma vanno a trovare i nonni. La ragazzina che piace a mamma e papà. Insomma, niente generazione «100 colpi di spazzola»: ma come ti senti? «Mi sento una ragazza del mio tempo - dice Marta, fresca di promozione in V scientifico (per far contento papà ingegnere), capelli castani sulle spalle, bermuda di jeans, Superga, timida ma con le idee chiare - Una ragazza normale alla quale piace tutto ma che non vuole fare la velina». L'anti-Melissa? «Siamo troppo diverse: lei spigliata, io mi vergogno, (e arrossisce), io ho sempre rispettato le regole. Lei scrive romanzi erotici, mentre io voglio trasmettere valori come amicizia, famiglia, solidarietà». Come inizia l'avventura-libro? «Fin da piccola avevo la passione per la scrittura. Ho cominciato con storielle da raccontare a mio fratello piccolo. Poi un paio d'anni fa ho cominciato a scrivere con regolarità, la sera dopo i compiti e durante le vacanze estive». L'ispirazione? «I miei nonni, ai quali ho dedicato il libro. La guerra, la storia di mia nonna da ragazza, mi ha sempre affascinato». Chi sapeva del tuo libro? «Le mie amiche lo sapevano e mi sono state vicine anche se, forse, non immaginavano che l'avrei mai pubblicato». I tuoi genetiori che dicono? «Contentissimi, soprattutto mamma...» Spazio per l'emozione? «Quando Fazi mi ha chiamata e ho firmato il contratto è stato molto emozionante e poi quando ho visto il libro stampato. Adesso giro nelle librerie per vedere se c'è...» Cosa ti piace leggere? «I classici che ho sempre letto grazie alla libreria dei miei genitori. Mi piace Tolstoj, «Guerra e pace» è un libro indimenticabile, poi mi mpiace la Allende». Hai un sogno? «Questo libro era il mio sogno e l'ho realizzato. Certo non pensavo di riuscirci a 18 anni. E ora vorrei fare la giornalista, come pensavo fin da bambina». Sarà pure timida, ma dolcezza e tenacia non mancano a Marta Dionisio e, si sa, queste sono qualità che premiano.

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