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Cinema, i segreti di Andy Garcia in una "tranquilla" famiglia americana

Andy Garcia in City Island di Raymond De Felitta

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CITY ISLAND, di Raymond De Felitta, con Andy Garcia, Alan Arkin, Dominik Garcia Lorido, Steven Strait, Stati Uniti, 2009. Segreti e bugie. A mezzo fra il dramma e la commedia. L'uno e l'altro con modi tranquilli, senza mai forzare la mano. Sempre però con gli effetti giusti, per approdare a risultati di efficacia sicura. Si comincia con Vince Rizzo, di ascendenze italiane, agente di custodia in un carcere di New York. Un giorno, verificando la lista dei detenuti appena arrivati, realizza che uno di loro è un suo figlio nato da una sua relazione di molti anni prima interrotta subito dopo la sua nascita. Poiché potrebbe godere del trattamento di libertà vigilata non esita a prenderlo lui in custodia, portandoselo a casa naturalmente nascondendo ai suoi quel segreto. Ne nasconde però anche un altro: aspira a diventare attore e, inventando varie scuse per certe sue assenze, frequenta una scuola di recitazione. Non è il solo comunque in quella famiglia a dire bugie. Sua figlia, pur dichiarando che continua a studiare, fa in realtà la spogliarellista, il figlio, in apparenza più che normale, coltiva invece, anche lui in segreto, una curiosa perversione che lo induce a frequentare con impulsi erotici donnone obese, lasciandosi anche eccitare dal cibo e…dai supermercati. Non basta, c'è la moglie, vistosamente dotata di un brutto carattere che però si addolcisce quando si vede arrivare in casa quel giovane sconosciuto con cui non tarda a fare l'amore… Quando tutti quei nodi verranno al pettine, come, appunto in certe commedie nel momento in cui ogni intrigo si svela, non esploderà nessun dramma (anche se sembrava sempre pronto a farsi avanti), tutti invece impareranno a tirare le somme dei risultati cui li avevano condotti le loro bugie e opteranno per la verità. Raccogliendone i frutti. Il merito di questo congegno piacevole che ora mette in ansia, ora, soprattutto, diverte, è di un regista indipendente americano, Raymond De Felitta, con film alle spalle a suo tempo apprezzati in vari festival, da quello di Cannes al Sundance. Personaggi disegnati con cura, ritmi veloci, climi freschi e vitali, con interpreti al centro tutti ben guidati. Il protagonista è Andy Garcia, in uno dei suoi momenti migliori. La pagina in cui si presenta per un provino merita applausi.  

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