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Il Brancaccio cambia vita

La bella e la bestia

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Vi ricordate il Brancaccio di via Merulana? Dal 22 ottobre cambia tutto. Maurizio Costanzo lascia la direzione artistica e a lui subentra la Stage Entertainment, multinazionale olandese specializzata in mega musical in tutto il mondo: da Londra a Broadway, passando per Amburgo e Berlino. Per intenderci si tratta della società che ha appena portato a Milano «La Bella e la Bestia», musical dei record restato in scena al Teatro Nazionale per otto mesi consecutivi, che ha venduto 300 mila biglietti e messo in scena ben 284 repliche. Ora tutto questo sbarca nella Capitale con un investimento complessivo di due milioni di euro che in cinque anni verranno spesi anche per ristrutturare completamente il teatro, adattandolo alle esigenze hi-tech delle mega produzioni internazionali. Innanzitutto verrà rifatta la facciata e la struttura scenotecnica. «Dopo aver incontrato Barbara Salabè - ha detto Costanzo - ho pensato che sarebbe stato interessante per Roma avere un teatro che, come quello di Milano, dedicasse la programmazione alla commedia musicale. Così ho deciso di cedere gli anni che avevo ancora da fare alla Stage Entertainment. Ho mantenuto, però, la direzione del Morgana, la sala da 110 posti all'interno del Brancaccio. Lì penso di alternare una programmazione vicina al teatro-cabaret con la presenza di gruppi musicali alternativi che a Roma hanno molto pubblico e pochi spazi a loro riservati». Come dire che un piede dentro il Brancaccio Costanzo lo terrà sempre. Soddisfatto dell'accordo il sindaco Alemanno che vede nel nuovo Brancaccio un volano di sviluppo per tutta la città. «Roma era l'unica delle grandi capitali a non avere un palcoscenico per i musical - ha spiegato Alemanno - Questo spettacolo aumenterà l'attrattiva della città, conquistando cittadini e turisti». La Stage Entertainment ha le idee chiare su come gestire il teatro nei prossimi cinque anni. Dopo la stagione con «La Bella e la Bestia» è già in cartellone un altro musical da record: «Mamma mia!», lo show con le musiche degli Abba in scena a Londra ormai da decenni. «A Milano su 300 mila spettatori, 100 mila non erano mai andati a teatro - svela l'ad di Stage Entertainment, Barbara Salabè - Evidentemente con uno spettacolo commerciale ma di qualità abbiamo spazzato via quel timore reverenziale che incute il teatro. Non è vero che a Roma gli spettacoli non possono tenere a lungo, basta pensare a Garinei e Giovannini con "Aggiungi un posto a tavola". Torneremo a quella tradizione in versione moderna». E con un cast rigorosamente tutto italiano. Non mancano, però, le stoccate ai tagli del governo alla cultura. «Sono convinto - ha concluso Costanzo - che l'unica volta che Tremonti è entrato in un teatro è stato per vedere "Il gatto e la volpe", ma è andato via prima della fine del primo atto e non ha capito la storia. Gli deve essere rimasto questo tarlo. Io glielo dico sempre, ma lui non mi risponde mai. Tremonti è il vero nemico del teatro italiano. Non sa quel che dice o che sta facendo».

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