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La foto dell'anno è tricolore

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Unagalleria di immagini sensazionali. Foto che raccontano un anno vissuto in prima linea. A raccontarlo sono le migliaia di fotoreporter che, come ogni anno, partecipano al World Press Photo, il più importante concorso fotografico internazionale. La mostra delle foto dell'anno, curata dall'agenzia Contrasto che si inaugura oggi al Museo di Trstevere in piazza S.Egidio a Roma, consente di viaggiare con lo sguardo attraverso gli avenimenti e di toccare il nostro inconscio. Se le foto di violenza e distruzione con gli uomini protagonisti sono quelle che hanno più spazio sulle copertine, fanno notizia anche quelle che raccontano la vita degli animali. Come non commuoversi davanti al cucciolo di giraffa ucciso nel letto asciutto del fiume Waji in Kenya, ripresa dall'obiettivo dell'italiano Stefano De Luigi. E proprio gli italiani sono i portagonisti dell'edizione di quest'anno. La «foto dell'anno 2009» è dell'italiano Pietro Masturzo. L'immagine ritrae una donna che urla in segno di protesta da un tetto di Teheran il 24 giugno. Lo scatto vincitore è parte di una storia realizzata la notte successiva le contestate elezioni presidenziali in Iran quando le persone manifestarono il proprio dissenso dai tetti e dai balconi, dopo una giornata di proteste in strada. L'intera storia ha vinto il primo premio nella categoria People in the News. «La foto raffigura l'inizio di qualcosa, l'inizio di una grande storia – ha commentato il presidente della giuria del World Press Photo 2009, Ayperi Karabuda Ecer - e aggiunge nuove prospettive alle notizie che ci arrivano quotidianamente. È una foto che colpisce sia visivamente che emotivamente». Quest'anno sono nove i fotografi italiani premiati: Marco Vernaschi (General News), Michele Borzoni (People in the news), Pietro Masturzo (People in the news), Stefano De Luigi (Contemporary issues), Tommaso Ausili (Contemporary issues), Luca Santese (Daily Life), Francesco Giusti (Arts and Entertainment), Paolo Patrizi (Nature), Alessandro Imbriaco (Contemporary Iusses). La mostra World Press Photo è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo. Va oltre le notizie scandite dai telegiornali. Fotografie che raccontano i salti acrobatici con lo skateboard dei ragazzi brasiliani e le battaglie dei pesci nell'acquario di Budapest. Il narcisimo di giovani ragazzi davanti allo specchio e le gare di atletica degli over 80 in Giappone. Non ci sono foto di soubrette e faccioni di politici. C'è la vita. E il World press photo esiste perchè i fotografi non perdano mai la fede nel loro duro e nobile mestiere.

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