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Il Festival dei Due mondi di Spoleto continua per la sua strada, fatta di novità di rilievo, di primizie, di eventi in ogni settore dell'arte e dello spettacolo.

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Tratradizione e modernità viaggia anche questa cinquantatreesima edizione che inaugura il 18 giugno con una primizia musicale, Gogo no eiko, di Hans Werner Henze scritta per la Deutsche Oper di Berlino nel 1988 ed ispirata ad un romanzo di Mishima, in cui lo stesso Ferrara debutta come regista, e si chiude con la bacchetta del lanciatissimo Diego Matheusz sul podio dell'Orchestra Verdi di Milano con musiche di Bernstein e Mahler. Nel ricchissimo cartellone della prosa oltre ad un Troilo e Cressida shakespeariano firmato Maccarinelli (25-26 giugno), un singolare Mahler (3 luglio) raccontato da Quirino Principe e ad un Barbablù di Trakl del Teatro stabile di Brescia (3 luglio) svettano il ritorno per il terzo anno consecutivo di Bob Wilson con Shakes peares Sonette ad opera del Berliner Ensemble dedicato al bardo elisabettiano ed in prima per l'Italia così come Eleven and twelf firmato da Peter Brook (2-4 luglio), un inno alla tolleranza contro le guerre. Per la danza poi spicca il Balletto di Amburgo di John Neumeier (2-3 luglio), uno dei grandi coreografi del nostro tempo, con estratti dei suoi più importanti balletti, ma anche la serata con la compagnia dell'americano Lar Lubovitch (al Teatro Romano il 25-26 giugno) con alcune prime europee su musiche di Coltrane ed altri maestri del jazz. Tanta la musica d'autore ai Concerti di mezzogiorno ma anche musica altra con Eugenio Bennato e l'Orchestra popolare del Sud (29 giugno) in Briganti emigranti concerto popolare, un percorso tra villanelle e folklore del profondo sud. Singolare anche il viaggio di Fanny Ardant in Chant d'Est (1 luglio) e The Infernal Comedy di John Malkovich (2 luglio), con la partecipazione della barocca Wiener Akademie e del soprano Laura Aikin, incentrato sulla confessione di un serial killer condannato e poi reintegrato anche per la sua opera letteraria. Ma lo spettacolo continua con le mostre di Sgarbi e tanti altri eventi. E quasi a riallacciare un forte legame con l'Italia, da cui tanto ha avuto ma alla quale ha tanto dato internazionalmente, per il prossimo anno Ferrara ha annunciato un'apertura dedicata a Mozart, un musicista che tanto ha amato il nostro Paese, proprio in occasione del centocinquantenario dell'Unità d'Italia.

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