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Quando i «Politici d'azzardo» giocano a poker californiano

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MarioBernardi Guardi Cattivi, lo sono di sicuro. Perché arroganti e prepotenti, volgari e ignoranti, ipocriti e sleali. Non hanno principi né valori, questi politicanti con la targa del civilissimo Piemonte. Corrompono e si fanno corrompere. Ricattano, tradiscono collaboratori e amici. E lasciamo stare come si comportano con le mogli o le "compagne" che, del resto, non sono migliori di loro. Davvero disgustosa questa fauna (sub) umana di cui Augusto Grandi, giornalista del Sole 24 Ore, illustra "venture e sventure" con una prosa nuda e cruda, che ben marca un degrado senza fondo in «Razz - Politici d'azzardo» (Daniela Piazza Editore, pp.229, euro 17). Il registro tende al rude vigore documentale : e non c'è bisogno che l'Autore tiri fuori sentenze di denuncia o di biasimo. Basta che, spietatamente, racconti le (brutte) gesta dei suoi (squallidi) eroi. Ovviamente tutti puttanieri e marchettari. Nonché fervidi sbandieratori di nuove stagioni politiche e morali, all'insegna di un Movimento - "Alè Europa" - che sta per trasformarsi in Partito (degli Onesti...). Stringono alleanze i loschi figuri, ma sono pronti a rinnegarle, tessendo trame, traffici e tranelli. E pugnalando alle spalle, senza alcun senso di colpa, chi fa loro ombra. Tutto pur di raggiungere l'obbiettivo. Quale? Ovviamente il potere. Ora, il potere è da sempre circondato da un'aura fosca, ma chi fa strame di etica e morale pur di fregiarsi delle insegne del comando, ha spesso in testa un progetto, un piano, una prospettiva: e la storia, del resto, è piena di "distruttori" che hanno anche "creato" qualcosa, soddisfacendo ambizioni, ma costruendo e realizzando. Per se stessi, gli amici e gli amici degli amici, d'accordo: ma anche per il proprio Paese. Qui no. Qui non c'è malvagità "in grande", ma solo arrivismo e pelo sullo stomaco da far invidia a uno Yeti. Qui, se parli di cultura, ti ridono in faccia. Ma se ti rendi conto che una fondazione o un centro studi, magari finanziato da qualche intrallazzatore russo (spia? mafioso? E chi se ne frega: basta che abbia i quattrini e le "entrature" giuste) ti servono per le tue "scalate" politico- affaristiche; insomma, se ti rendi conto che l'intellettuale X, il politologo Y, un articolo con la tua firma (ma mica l'hai scritto tu...) pubblicato su una rivista autorevole e un bel convegno con esperti internazionali, servono a renderti forte per il prossimo arrembaggio, e dunque realizzi tutte le possibili ammanagliature, sei a posto. Nel "razz", il poker californiano, si vince col punteggio più basso; qui vinci se sei capace di ogni bassezza. L'importante è, appunto, vincere. Il che significa avere denaro, donne, occasioni a non finire, e soprattutto dominare gli altri, schiacciare gli ex-amici, farli crepare di invidia, godere di una sempre più forte visibilità politica, contare su protettori sempre più autorevoli e su protetti sempre più servili. Così è, se vi pare, e anche se vi dispiace. A meno che il vecchio "chi la fa, l'aspetti" non valga, di tanto in tanto, anche per i potenti/prepotenti e la loro corte di miracolati.

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