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Il sogno di Einaudi

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GabrieleAntonucci «Un paesaggio notturno. Un giardino rischiarato dalla luce della notte. Nel cielo scuro qualche stella, le ombre degli alberi intorno. Alle mie spalle una finestra illuminata. Quello che vedo è familiare e al tempo stesso sconosciuto. Come in un sogno, tutto può succedere». Così Ludovico Einaudi descrive il suo ultimo album «Nightbook», che presenta stasera alle 21 alla Sala Santa Cecilia dell'Auditorium. Il pianista definisce la sua nuova opera, che esce a tre anni di distanza dal successo internazionale di «Divenire», come il passaggio tra la luce e il buio, tra il noto e l'ignoto. La notte è una chiave che permette di entrare negli universi del sogno e del mistero. «Nightbook è un percorso - sottolinea Einaudi- ogni brano è il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato onirico di noi stessi. Ascoltando la musica ognuno può entrare in contatto con le proprie emozioni profonde». L'album si nutre delle atmosfere dei concerti tenuti in giro per il mondo, durante i quali Einaudi ha registrato degli «appunti musicali» che sono diventati poi l'anima di questo progetto. «Nightbook» riprende anche le sperimentazioni del recente «Cloudland», album scritto insieme ai fratelli Ronald e Robert Lippock dei To Rococo Rot (band di culto dell'elettronica tedesca), nel quale il suono avvolgente e minimalista del pianoforte di Einaudi si fonde alla perfezione con la potente sezione ritmica e con le incursioni elettroniche dei fratelli Lippock. Non a caso a Robert Lippock saranno affidati stasera i suoni elettronici, mentre Matteo Ferroni curerà le video-proiezioni per rendere il concerto ancora più suggestivo. Completano la formazione Federico Mecozzi alla chitarra, Mauro Durante alle percussioni, Antonello Leofreddi alla viola e Marco Decimo al violoncello. Einaudi non è nuovo a queste contaminazioni, visto che ha iniziato giovanissimo la sua carriera a Torino in un gruppo di rock progressive, per poi virare verso studi classici, culminati nel diploma in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 1996 la pubblicazione dell'album «Le onde», con splendide ballate per pianoforte ispirate all'omonimo romanzo di Virginia Woolf, ha segnato il punto di svolta della sua fortunata carriera.

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