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Allora è vero che sei un anticlericale mangiapreti? Assolutamente falso.

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Iclericali di cui parlo sono quelle persone, spesso miscredenti, che usano la religione come instrumentum regni per il potere politico. Oggi i veri anticlericali sono i cattolici che temono che loro fede venga inquinata da manovre. Di cosa dunque si occupa il tuo libro? Con «Contro i clericali. Dal divorzio al testamento biologico, la grande sfida dei laici», pongo una domanda: perché nella "prima Repubblica", con la Dc forte partito cattolico, furono approvate leggi civili ed europee come divorzio e aborto, e invece nella "seconda Repubblica" viene sempre votata una legislazione ultraclericale (procreazione assistita, biotestamento, niente coppie di fatto) che ci degrada a nazione retrograda fuori dall'Europa? Pensi di avere scritto un libro di storia? Sì. Con l'ottica laica e liberale il saggio ripercorre mezzo secolo di storia repubblicana che non ha visto soltanto l'opposizione ieri tra Dc e Pci e oggi tra centrodestra e centrosinistra, ma anche il conflitto tra i liberali-laici e i clericali-integralisti che ha condizionato la vita morale, sociale e politica di tutti noi. Qual è il conflitto? Non tra cattolici e laici o tra guelfi e ghibellini, come di solito si intende. Perché del mondo laico fanno parte anche molti credenti e cattolici liberali che praticano la tolleranza, il dubbio e il pluralismo etico; mentre ai clericali appartengono i sedicenti "atei devoti" e quelli che si definiscono ipocritamente i "veri laici" perché ossequiano il potere mondano delle gerarchie ecclesiastiche. Chi sono i cattolici laici e liberali? Per esempio lo è stato Alcide De Gasperi. Basta ricordare quel che scrisse a Pio XII che gli rifiutò un'udienza privata per l'anniversario del matrimonio perché aveva disobbedito alle sue direttive politiche: "Come cattolico accetto l'umiliazione benché non sappia come giustificarla, come presidente del Consiglio italiano, la dignità e l'autorità che rappresento e della quale non mi posso spogliare, mi impone di esprimere lo stupore per un rifiuto così eccezionale". Non ti sembra che oggi in Italia ci sia voglia di religione? E' vero che oggi c'è un rilancio della religione nella vita pubblica a causa dell'importanza dei 'temi etici' (la nascita, la morte, il sesso...), ma riguarda piuttosto una minoranza intensa. In realtà quel che rende singolare la situazione italiana non è tanto il rilancio della fede, quanto la mobilitazione politica dei vescovi per strappare una legislazione 'etica' che impone i precetti morali ecclesiastici anche a coloro che, pochi o molti, la pensano diversamente. Non stai facendo un discorso ottocentesco? Se per ottocentesco si intende "Libera Chiesa in libero Stato" di cavouriana e liberale memoria, sì. Ma al di la delle formule, l'analisi svolta nel libro non riguarda la teoria della laicità e del clericalismo, ma la ricostruzione di mezzo secolo di storia repubblicana con la individuazione delle persone, dei gruppi e delle forze che sono stati i protagonisti, rispettivamente laici e clericali, nella società, nella politica e nella legislazione. E chi sarebbero? Senza ipocrisie e ambiguità nel libro sono indicati nomi e cognomi, sono descritti fatti e misfatti, sono citati appelli e dichiarazioni, sono individuati i nessi tra le pressioni ecclesiastiche e le abdicazioni politiche, e sono enumerate le leggi e i provvedimenti che hanno segnato, in positivo e in negativo, la vita civile della nostra Italia.

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