Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Bondi rilancia lo spettacolo: "Basta con i raccomandati"

Massimo Ranieri con Enzo De Caro

  • a
  • a
  • a

La consegna dei Premi De Sica è stata un'occasione per l'ennesimo confronto tra artisti e governo sull'annosa questione dei tagli allo spettacolo. Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha ricordato come la sua promessa del 9 maggio scorso, di ripristinare i fondi per lo spettacolo, «sia stata mantenuta anche grazie all'impegno di Gianni Letta. Sono stati attivati per il cinema nuovi strumenti di incentivazione fiscale per il sostegno privato, oltre a un gruppo di lavoro della Presidenza del Consiglio per le fondazioni lirico-sinfoniche, insieme con la scelta di fissare per i primi mesi del 2010 gli Stati Generali della cultura e per il prossimo 27 marzo la Giornata nazionale per il teatro. Un altro passo per liberare nuove energie per la cultura italiana, ancora troppo sottomessa al ruolo unico ed esorbitante dello Stato». Compleanno speciale ieri per Giovanna Mezzogiono che, nel ricevere il premio, ha ringraziato il presidente Napolitano a nome di tutti i premiati per il cinema (Antonio Albanese, Luca Argentero, Alfredo Bini, Claudio Bisio, Massimo Boldi, Gabriele Ferzetti, Ilaria Occhini, Neri Parenti, Marco Pontecorvo, Marco Risi, Jasmine Trinca). «Ci sono professionisti di grande valore ma troppo spesso si tende a prediligere visibilità, vanità e nepotismo a scapito della professione: i finanziamenti pubblici andrebbero dati in una logica di trasparenza», ha esordito l'attrice dal 20 novembre sul grande schermo nel ruolo della brigatista Susanna Ronconi in «Prima linea» di Renato De Maria. Su toni simili il discorso di Massimo Ranieri che ha guidato la delegazione dei premiati Eti - Olimpici del Teatro. Citando due volte Garcia Lorca («Il Paese che non ama il teatro è morto o moribondo» e «La cultura costa molto ma l'incultura costa molto di più»), Ranieri ha invocato una «legge organica che chiarisca e definisca regole certe per il teatro, ancora assente da decenni. A tutt'oggi nessun teatro italiano conosce l'entità dei finanziamenti per l'anno che sta per concludersi». A rassicurare il mondo della cultura ci ha pensato l'onorevole Gabriella Carlucci (Pdl) che ha sottolineato quanto «il ministro Bondi abbia fatto per lo spettacolo. Inoltre, la nuova legge sullo spettacolo dal vivo dovrebbe essere approvata entro dicembre e vorrei che in quell'occasione ci fosse una grande festa in Parlamento con la gente dello spettacolo. Riguardo al Fondo unico per lo spettacolo (fus), con il reintegro dei 60 milioni di euro si è tornati quasi al pareggio (418 invece di 420 milioni) e nessuno dice che a questa cifra va aggiunto il contributo degli enti locali e il 25% del Lotto. È vero che spesso i teatri devono anticipare i fondi, non avendo ancora incassato quelli della stagione passata, ma è stato sempre così. E quanto al nepotismo lo fermeremo con la nuova legge, inserendo nel sito del ministero dei Beni culturali una banca dati con i curricula degli artisti e i loro provini, per dare accesso a tutti, giovani compresi».

Dai blog