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«I padri non hanno colpe»

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Ilprofessor Raffaele Morelli, psichiatra e direttore della rivista Riza Psicosomatica, non è d'accordo con il regista Haneke che dà la colpa alle generazioni precedenti di tutti i problemi culturali e politici di una società. «È troppo semplicistico dare sempre la colpa ai genitori, a quanti ti hanno educato e preceduto - afferma Morelli -. Sono convinto che in tutta la storia del mondo non sono mai esistiti genitori migliori di quelli di oggi, affettivamente sempre presenti, fin troppo. Sono invece d'accordo con Anne Arent quando, facendo la sua analisi sul nazismo, sostiene che gli elementi distruttivi di una società esplodono quando si vivono situazioni esasperatamente banali. Rispetto alla nostra società non si può viceversa sostenere che troppa libertà porti ad azioni trasgressive. Pensiamo per un momento al caso Marrazzo, estrapolandolo dal suo contesto strettamente politico. Nessuno si è mai chiesto se nell'atteggiamento di Marrazzo ci sia o meno un elemento positivo. In realtà lui incarna il desiderio di esprimere la propria sessualità al di fuori dagli schemi. Oggi a nessuno piace più consumare l'eros nella camera da letto matrimoniale come si faceva una volta. I confini estetici ed erotici sono sempre più labili, anche se è davvero impossibile definirsi una donna solo perché ci si è imbottiti di ormoni. Lì c'è la ricerca frenetica di un ermafroditismo chimico e virtuale. Un altro elemento che potrebbe far perdere la testa ad una persona è anche la perdita del tempo da dedicare al sè. Abbiamo troppi doveri e troppi ruoli da rispettare. E ci dimentichiamo che anche l'eros ha invece bisogno di tempo per esprimersi. Altrimenti, degenera in qualcos'altro e si trasforma nella ricerca ossessiva di qualcosa che si è perso. Oggi, i modi per riconquistare il nostro eros sono messi in discussione e sono tutti da ridefinire». Din. Dis.

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