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Pupazzi, vicini di casa

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FabrizioFinamore La storia di pupazzi animati da attori non è nuova nel mondo dello spettacolo, basti pensare al mitico corvo Rockfeller, star della tv anni '80. Eppure questo «Avenue Q», di scena da domani al teatro Olimpico, pur sembrando impostato su tale falsariga, pare avere delle caratteristiche distintive tutte sue, difficilmente paragonabili ad altri show simili. Si tratta un originale spettacolo che ha per protagonisti pupazzi fatti vivere da attori che, recitando accanto a loro, ne completano e rafforzano intenzioni ed espressioni. Attori che fanno vivere il loro «alter ego pupazzo» in una dimensione dove sembrano fusi in un unico personaggio, tant'è che alla fine al pubblico sembra di vedere le espressioni dell'interprete sul volto del pupazzo. Dopo il debutto e l'incredibile successo a Broadway nel 2003, lo show ha vinto nel tempo vari premi, tra cui 3 Tony Awards. Inutile dire che anche il pubblico della Rete - oggi non può essere altrimenti - ha contribuito al successo dello spettacolo: basti pensare agli oltre 10 milioni di visualizzazioni su You Tube. La storia è incentrata sulla vita di un gruppo di amici-vicini di casa tra cui è possibile trovare il giovane laureato in cerca di lavoro, l'immigrata in difficoltà, il malato di internet, tanti piccoli spaccati di vita che toccano temi di grande attualità. Il contesto in cui è ambientata la storia, Avenue Q, si trova in una periferia dove ognuno vive la sua vita fatta di sogni, incertezze ed ostacoli che tutti insieme, con il confronto, si cerca di superare. Quello che emerge è l'ironia di una commedia che riesce a sdrammatizzare i problemi grazie all'innocenza dei suoi protagonisti ma anche grazie alla forza delle sue orecchiabili canzoni. Uno spettacolo che sembra per bambini ma che, anche alla luce dei temi trattati come il razzismo o il precariato, è da considerare assolutamente per tutti.

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