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Non ci pensano solo i giapponesi. Al via la matarona per salvare il Bel Paese

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Esubito sotto uno slogan quanto mai efficace spiega il senso di quest'immagine: «Non prendersi cura dell'arte è come buttarla via». Ecco la felicissima campagna pubblicitaria che accompagna la sesta edizione delle «Giornate dell'Arte», la campagna nazionale di raccolta fondi per il restauro dei beni culturali a rischio, promossa dalla Fondazione CittàItalia e al via proprio oggi, fino al 28 settembre. Ma l'immagine della Paolina Borghese tra i rifiuti potrebbe anche essere il simbolo dell'emergenza restauro e conservazione nel nostro Paese, visto che a fronte di un immenso patrimonio da tutelare gli investimenti pubblici destinati alla cultura scarseggiano sempre di più. La raccolta fondi di CittàItalia, presieduta da Alain Elkann affiancato dal Segretario Generale Ledo Prato, viene pubblicizzata da molti eventi. Primo fra tutti, oggi dalle 18,40 alle 19,55, la diretta televisiva su Rai Uno dal Teatro Rossetti di Trieste del programma «L'Italia è bella. Spettacolo per salvare l'Arte», presentato da Pippo Baudo e ricco di ospiti d'eccezione, da Gino Paoli a Lelio Luttazzi. «Nella scorsa edizione – ha detto Elkann – abbiamo raccolto trecentomila euro e penso che quest'anno arriveremo ad un aumento del 20-30% di quella somma». Fra gli undici restauri che si spera di realizzare con le donazioni spiccano la «Crocefissione di G. Passeri della Basilica di Collemaggio a L'Aquila, il «Busto dell'Imperatore Federico II» del Museo di Barletta, il «Giudizio Universale» del Beato Angelico alla Galleria Corsini di Roma, gli affreschi della Casa della Fontana Piccola di Pompei, «La Samaritana al pozzo» di Annibale Carracci nella Pinacoteca di Brera a Milano. Se i giapponesi penseranno al Colosseo, queste opere possono invece esser salvate con tanti sms solidali al numero 48584.

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