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Il pianoforte di Lo Muscio spazia da Bach alle note del jazz

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Pietro,è un concertista che ha suonato nelle grandi cattedrali d'Europa: ed è fondatore del Festival Internazionale d'Organo, che ogni luglio lo impegna sugli organi storici di Roma. Ma Lo Muscio non ha mai disdegnato di dedicare ai Concerti del Tempietto e al direttore Angelo Filippo Jiannoni una serata pianistica, come quella di stasera nell'area archeologica del Teatro di Marcello, in cui ci consentirà di apprezzare le sue indubbie abilità di contaminatore di musica antica e moderna. Inizierà dal Preludio della «Suite n.1 BWV 1007» di Bach, per passare liberamente a Keith Jarret in «The melody at Night with You» e in altri brani di Gershwin, indi a Steve Hackett e ad Emerson in «Infinite Space» da «Tarkus». Marco sfoggerà infine anche alcune composizioni sue personali: «To Steve Hackett», «To Keith Jarret» dedicate ai jazzisti da lui più amati e frequentati, indi «The book Gandalf», «Bilbo and Gandalf» ed altri brani dalla trilogia «Il Signore degli Anelli», uno dei suoi più recenti interessi musicali. Ed alla fine Lo Muscio non sarà avaro nei riguardi del pubblico di bis sempre apprezzati, come è suo simpatico costume.

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