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Ivana Spagna: "Una canzone per i nostri soldati in missione"

Ivana Spagna

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«Mi hanno chiesto di cantare per i militari in Afghanistan e io accetterò». All'indomani degli attacchi contro i nostri soldati, Ivana Spagna spiega il motivo che l'ha spinta a interpretare «Sentinella», la canzone composta dal Generale Antonino Iaria e dedicata ai militari italiani impegnati in missioni di pace all'estero. Ivana Spagna, perché ha deciso di interpretare una canzone come «Sentinella»? «Il progetto è nato quasi per caso ma, dopo gli ultimi avvenimenti afghani, assume un valore ancora più particolare. Sono stata trascinata dall'entusiasmo del Generale Iaria che, oltre a essere una persona eccezionale, è un vero vulcano di idee». Nella canzone si parla dell'amore di una donna per una sentinella in missione all'estero. Lei cosa pensa dell'impiego di militari italiani nelle zone calde del pianeta? «Stimo tantissimo i nostri soldati. Uomini e donne che rischiano la vita ogni momento. Io non sarei mai in grado di farlo. Per questo quando mi hanno proposto di cantare questa canzone all'estero ho pensato subito di accettare. Avrei la grande occasione di alleviare le sofferenze dei nostri soldati e di regalare loro un sorriso». Negli ultimi tempi ha partecipato anche ad altre iniziative di solidarietà. Una su tutte il concerto in favore dell'Abruzzo allo stadio San Siro di Milano. Con quale spirito è salita su quel palcoscenico? «Quando mi hanno chiamato ho detto subito di sì. Sento il dovere di fare qualcosa per chi è stato meno fortunato: bambini in difficoltà, animali abbandonati, senza tetto. In questi casi un piccolo gesto può essere molto importante, anche solo dar da mangiare a un gattino affamato». Dietro le quinte di San Siro che atmosfera si respirava tra le donne della canzone? «Eravamo affiatatissime. Senza alcuna competizione tra noi. E poi il pubblico era fantastico. Decine di migliaia di persone che ballavano e cantavano all'unisono davanti ai miei occhi. Un'esperienza indimenticabile». A proposito di collaborazioni. Di recente anche il duetto con Loredana Bertè. Com'è nato il vostro progetto? «Ci divertiamo molto a lavorare insieme ma le assicuro che non è affatto semplice». Cosa intende dire? «Loredana cambia idea sulle cose continuamente e con lei è difficile pianificare le promozioni. In ogni caso è stata una bella esperienza». Pensate di collaborare ancora in futuro? «Beh...vedremo. Intanto nell'album di Loredana c'è un brano di cui sono autrice che si intitola "Father". Questa canzone farà parte della colonna sonora di un film che uscirà in autunno e parlerà dei figli di Chernobyl. Sono molto orgogliosa». Oltre alla canzone per le sentinelle italiane, quali sono i prossimi progetti? «Ce ne sono almeno due in ballo. Uno in italiano e uno in inglese. A dire la verità non so ancora quale dei due verrà realizzato. In questo periodo della mia vita amo decidere di volta in volta, lasciandomi trascinare delle emozioni. Intanto fino a fine settembre continuerò con i concerti dal vivo».

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