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La metamorfosi del balletto

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Diquesta storia si è felicemente occupata Flavia Pappacena, docente di Teoria ed Estetica della Danza all'Università La Sapienza e all'Accademia di Danza: ella ha pubblicato per l'editrice Laterza «La danza classica: le origini», con l'intento di prolungare la collana sul tema fino ai nostri giorni. E pare proprio che basilare sia stato il ponte fra Sette e Ottocento, quando la danza passò da ballo di corte a dramma teatrale autonomo, grazie alla costruttiva figura di Jean-Georges Noverre (1727 -1810). Fu lui il creatore del balletto moderno. Qui si apre la parte più bella del libro, l'analisi dei balletti del coreografo per esempio «Jason et Médée» (1763), in cui Medea è una statua dell'odio e della vendetta, Giasone non è uomo cinico, ma tormentato, macerato, infine distrutto dalla barbara violenza della maga.

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