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Nei libri l'odore dei ricordi

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Libridai cui versi poetici possono materializzarsi i protagonisti di una storia triste e romantica, o libri stanchi che improvvisamente si sdraiano sugli scaffali guadagnando lo spazio di un posto lasciato vuoto. Soprattutto, libri carichi di ricordi d'infanzia, sognati, immaginati, non finiti, non abbastanza ascoltati. Libri che hanno un profumo o meglio, capaci di riportare alla memoria profumi svaporati e annidati chissà dove tra le pieghe della mente o del cuore, grazie al loro odore. Che non è semplicemente quello della carta o dell'inchiostro, ma è quello del luogo dove lo abbiamo letto, di quell'angolo della nostra casa, di quella spiaggia in un pomeriggio d'estate, di quello scompartimento di treno durante un viaggio di lavoro... E quell'odore spesso si ricorda più del finale stesso del libro come ci racconta Mauro Giancaspro in «L'odore dei libri» (Grimaldi&C Editori, pag. 130), in diciotto fiabe e racconti per bibliofili, dei quali dieci inediti e otto già pubblicati in tempi e pagine diverse. Racconti tenuti insieme dal filo del piacere del rapporto fisico col libro, dalle fantasie innescate dalla lettura, con tutte le sorprese che essa può riservare.

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