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Massenzio ai poeti

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Saltando lento ed elastico, con meno forza di gravità / troverò sulla Luna ciò che non è più qua: / il ridere di niente, la semplicità perduta / barattata con merce intellettuale scaduta / la dignità intoccabile infinita del lavoro / barattata con traffici immateriali e falso oro / l'antica mediterranea gentilezza ospitale / che verso lo straniero mai predicava il male. / Chiusi dentro barattoli e sotto vuoto spinto / ecco la devozione, la disperazione, l'ideale / la fame di riscatto, la gioia insurrezionale / pietà per chi è più debole, onore per chi è vinto / la libertà di essere se stessi fino in fondo / e di non dover dire sempre di sì al mondo / il piacere dell'eros, la sigaretta, il vino / la concretezza fisica dello stare vicino / l'allegria nei bar popolari di primo mattino / i libri d'avventura di quando ero bambino. / Saltando lento ed elastico con meno forza di gravità / troverò sulla Luna qualche romanzo vitale / qualche storia che non sia soltanto criminale / la bellezza del mondo, l'amore del futuro, l'utopia / mentre lontano sulla Terra continua la vecchia bega / intorno a tutta la fuffa e muffa del Premio Strega / Saltando lento ed elastico con meno forza di gravità / l'ho vista, lei, la poesia, sospettata, tradita / nascondersi nell'ombra conica di un vulcano / ripararsi dai suoi carnefici portando alla testa una mano / eppure viva. Non questa sottotono che faccio io, / ma la poesia dell'essere, della luna, della terra e di Dio. / Lo shuttle ora riparte, ritorno sul pianeta / e porto un po' di poesia , un piccolo meteorite. / Ci basterà, fratelli, per raggiungere la meta / ci basterà, fratelli, per le nostre povere vite? Giuseppe Conte

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