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A Cannes la seconda vita dei film italiani Restaurati "Senso" e "L'avventura"

A Cannes restaurati i grandi classici del cinema italiano

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Fra questi, due pellicole italiane: «Senso» di Luchino Visconti (1954) e «Giù la testa» di Sergio Leone di cui quest'anno si celebra il ventennale della morte. Gli altri film, restaurati e commissionati dalla World cinema foundation presieduta da Martin Scorsese (con cui la cineteca ha avviato una collaborazione qualche anno fa), sono «Al momia» girato nel 1969 in lingua araba classica dall'egiziano Shadi Abdel Salam, sulla storia degli oggetti trafugati nel 1881 dalle tombe dei faraoni della dinastia Tanita; «Bilder Fran Lekstugan» di Stig Bjorkman e «Redes» di Emilio Gomez Muriel e Fred Zinnemann, pellicola del 1936 che racconta di uno sciopero di pescatori messicani che, girato muto inizialmente, fu integrato più tardi dal sonoro; «A brighter summer day di Edward Yang», film che nel 1991 ha coinvolto oltre 100 attori non professionisti per raccontare il conflitto di Taiwan negli anni '60. Il capolavoro dell'incomunicabilità accolto da ululati e applausi 50 anni fa al festival, viene invece ricordato dal presidente Gilles Jacob che dedica a Monica Vitti e a «L'Avventura» il poster ufficiale dell'edizione 2009 e ne presenta una magnifica copia restaurata dalla Cineteca Nazionale al gala della sezione Cannes Classics, la sera del 20 maggio. Nella stessa occasione, in accordo con la Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni Culturali, le grandi attrici italiane di ieri e oggi faranno festa al cinema italiano in una grande serata d'onore. Attesa anche la versione restaurata di «Signore e Signori» di Pietro Germi (omaggio al suo produttore Haggiag da poco scomparso). Mentre al grande Germi (finalmente riscoperto oltralpe) è dedicato infine il bellissimo documentario «Il Bravo, il Bello, il Cattivo» di Claudio Bondì prodotto da Andrea Paris.

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