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Vinicio Capossela, lo show va in scena sulle note del circo.

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Vinicio Capossela

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Vinicio Capossela viene da una tournée trionfale che ha registrato dati record. E ora arriva al Teatro Sistina per chiudere in bellezza questa lunga avventura con quattro concerti da domani a giovedì prossimo. Il «Solo Show» è uno spettacolo ispirato, nella scenografia e nell'immaginario, al «side show», a una sorta di «circo delle stranezze». Saranno protagonisti oltre a Vinicio Capossela (Pianoforti, Chitarre, Mighty Wurlitzer, Farfisa, Voci), anche Christopher Wonder (il mago, the Human Pignata), Jessica Love - Drazilla (mangiafuoco, bersaglio del lanciatore di coltelli) e i musicisti Glauco Zuppiroli (Contrabbasso e Ukulele), Zeno De Rossi (Batteria e Grancassa da banda), Vincenzo Vasi (Theremin, Vibrafono, Marimba, Glockenspiel, Campionatori e Piano Giocattolo), Mauro Ottolini (Susafono, Trombone, Bombardino e giocattoli), Achille Succi (Saxofono, Clarinette e clarinetto basso, giocattoli), Alessandro Stefana (Chitarra, Banjo, Elettronica, AutoHarp, slide guitar, ViolinArpa). Le canzoni dell'album «Da solo» sono state scritte in gran parte tra novembre e dicembre 2007 a Milano, con il solo accompagnamento del piano. A poco a poco che prendevano forma, però, erano gli stessi brani a suggerire gli strumenti da utilizzare per gli arrangiamenti. È per questo che l'album è costruito musicalmente in maniera quasi filologica: il piano e la voce sono da soli al centro e intorno - a fargli a volte da coro, altre da ombre, da tintinnio, da ambiente, da aria - una serie di strumenti inusuali (bicchieri, theremin, sega, toy piano, riverbero degli archi), a volte fantastici (il mighty Wurlizer, l'optigan, il mellotron) a volte corali (le ance da «Salvation Army», ossia da «esercito della salvezza», gli ottoni), i fiati che si dispongono insieme alla grancassa attorno al piano, assentono, scuotono la testa e gli danno ragione. A disco finito si è aggiunto un ultimo brano, nato nel viaggio verso il West dell'America, «La faccia della terra», registrato nel marzo 2008 a Tucson da JD Foster nel corso di un'improvvisata e fruttuosa session con i Calexico. I quattro concerti romani di Capossela, dunque, si prennunciano eventi da non perdere e la vendita dei biglietti va rapidamente verso il tutto esaurito.

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