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Tornano «i mostri» in un'Italia sempre più cinica

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Nelfilm, da venerdì distribuito in 420 sale da Warner, ci sono ben 16 episodi, con tanti celebri attori, come Diego Abatantuono, Giorgio Panariello, Sabrina Ferilli, Angela Finocchiaro, Claudio Bisio e Carlo Buccirosso. Mentre i «mostri» di oggi incarnano paure e debolezze di un'Italia dove il cinismo impera. Come nel caso dell'episodio «Unico grande amore», dove un'invalida viene corteggiata da un uomo che ha l'unico scopo di usare la sua sedia a rotelle per andare allo stadio a vedere la Roma nel settore invalidi. In «Padri e figli» un professore gay viene invece «smascherato» dal portiere (Panariello). La grande «mostra» è però mamma Ferilli che al supermercato perde per distrazione sua figlia, ma tutte le sue lacrime scompaiono d'improvviso sotto il trucco usato per l'intervistata in diretta al Tg. «Nel caso dei film di Risi la realtà superava la fantasia, mentre oggi accade esattamente il contrario - ha spiegato ieri il regista che non esclude il sequel «I mostri oggi 2» -. Avevo chiesto a Gian Marco Tognazzi di fare un ruolo, ma lui ha rifiutato perché voleva stare con i grandi protagonisti, nei titoli di testa, ma non è stato possibile», ha infine aggiunto Oldoini, mettendo così a tacere la polemica suscitata e poi smentita proprio da Tognazzi che stava lavorando ad una pellicola simile da ben 12 anni con Alessandro Gassman, al quale «l'uscita del film lascia del tutto indifferente» e non crede che andrà a vederlo. Anche se quel film evoca sin dal titolo «I mostri» di Dino Risi interpretato da suo padre Vittorio Gassman e da Ugo Tognazzi. Giorgio Panariello ha poi svelato che sarà il 1 aprile su Sky 1 e sarà la voce di un format francese intitolato «Barre», quelle «colorate che stanno sullo schermo tv quando la programmazione è sospesa ha detto il comico -. D'improvviso si animano e cominciano a vivere di vita propria, ogni barra è interpretata da un attore, mentre io darò la voce al regista fuori campo. Su Sky c'è molta più possibilità di sperimentare e non c'è l'angoscia dell'audience, anche se la visibilità arriva ancora e solo da programmi realizzati su Raiuno o Canale 5».

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