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Fate leggere i conti a chi è estraneo alla lite. Ma, per carità, salvate la stagione

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Frequentoil Teatro dell'Opera (di cui sono abbonato) dall'età di 12 anni, visito spesso teatri lirici in Italia ed all'estero. Seguo la stampa ed i siti web specializzati. È triste l'immagine del Teatro e di Roma che la "querelle" in corso sta proiettando. Le conseguenze sarebbero irreversibili se saltassero le repliche di "Iphigénie" e de "Il Re Nudo" (una "prima" mondiale per cui si è mobilitata la maggiore critica europea). Oltre tutto, come si può pensare che artisti quali Riccardo Muti accettino incarichi in mezzo ad un tale "bailamme"? Non sta certo a me entrare nel merito, ossia alle cifre del consuntivo di bilancio 2008 e dei preventivi per il 2009 e per le stagioni future (i contratti si stipulano con molto anticipo). Da economista, da appassionato d'opera e da abbonato "storico", do un sommesso suggerimento: una vertenza sui saldi di bilancio (passati e futuri) richiede un'analisi approfondita da una parte "terza". Si chiami un advisor privato o, dato l'alto grado di contributo pubblico, il servizio ispettivo della Ragioneria Generale dello Stato oppure della Corte dei Conti per un "referto" dei conti (passati e futuri) e degli elementi che li determinano, nonché per fornire indicazioni di possibili soluzioni. Si continui, nel contempo, con la stagione. Una volta disponibile il "referto", e il livello politico e gli organi di gestione avranno i dati per formulare ed attuare le misure del caso. "Conoscere per deliberare", ripeteva Luigi Einaudi. Ci faremmo tutti meno male.

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