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Le bugie degli ambientalisti

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L'Uomo non affollerà la Terra stremandola, ma sarà il perno per lo sfruttamento di nuove risorse e lo stimolo per la ricerca. Ma nonostante sia la Storia a dirlo, oltre che i dati, persiste nell'ideologia ambientalista il pregiudizio contro l'incremento demografico e lo sviluppo condotto dal genere umano. Gli ambientalisti estremisti, con le loro tesi catastrofiste, sono ormai il centro di una filosofia secondo la quale ci sono troppe persone sulla Terra, e che queste sfruttano troppe risorse inquinando sempre più l'aria, i mari e la terra. «I padroni del pianeta» (Piemme, pag.208) è il titolo della nuova inchiesta di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari. I due, già autori di due libri su «Le bugie degli ambientalisti» (a riguardo hanno pubblicato anche il libro «Che tempo farà»), smontano pezzo dopo pezzo le tesi che annunciano i «distrastri verdi» che staremmo provocando. Cibo, energia, acqua. Ma prima di tutto popolazione. I calcoli degli ambientalisti sembrano errati. Paul Ehrlich, ad esempio, ha dato vita a una delle più importanti teorie sulla presunta tragedia demografia con il suo «The population bomb». Ehrlich ha spiegato che nel 1850 la popolazione ha raggiunto un miliardo di persone, raddoppiando in duecento anni. Poi in appena ottanta anni è ancora raddoppiata: c'è una forte riduzione dei tempi di raddoppio della popolazione. Oggi gli anni necessari per raddoppiare la popolazione sono 35: in novecento anni si avrebbero sessanta milioni di miliardi di persone, ha spiegato Ehrlich riscuotendo successo e influenzano associazioni e governi. Cascioli e Gaspari hanno spezzato questa teoria, facendo subito notare che se veramente il raddoppio avvenisse in 35 anni la Terra dovrebbe raggiungere gli otto miliardi di abitanti quest'anno, nel 2009, ma in realtà oggi non raggiungiamo i sette miliardi. Proprio l'Onu ha fatto notare che si arriverà a otto miliardi solo nel 2050, e toccati i 9,1 miliardi il trend si invertirà e la popolazione inizierà a calare. Insomma, tranquilli, non ci ammasseremo. Non c'è bisogno di promuovere politiche a sfavore delle nascite. Ma soprattutto non finiremo per questo le nostre risorse. Perché l'uomo stesso è risorsa e sa come aumentarne la quantità secondo il momento storico. A meno che non decida di aggredire se stesso e per difendere l'ambiente, che ha sicuramente bisogno di continue e capillari attenzioni, o non decida di combattere delle battaglie, errate nei calcoli, con un uso eccessivo della «forza». Come quella contro l'uso degli Ogm. Il 28 novembre 2006, nella Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, il presidente Marco Lion (Verdi), e altri esponenti di sinistra, decisero di innalzare il livello di fumonisine nel mais. Le fumonisine sono delle tossine nocive per l'uomo e gli animali. Possono provocare effetti neurotossici e citotossici. I Verdi ne hanno innalzato il livello solo per una cieca opposizione alle piante Ogm: ma evitandone l'uso hanno messo in pericolo la vita dell'uomo. Cascioli e Gaspari spiegano come le risorse non possano finire. Come in realtà l'acqua non finirà per l'Uomo. Le teorie sui «limiti dello sviluppo» sono in realtà piene di buchi. E lo dimostrano quelle sviluppate in anni passati e che oggi non trovano riscontri effettivi. Il Club di Roma, per esempio, prevedeva negli anni Sessanta che il petrolio sarebbe finito nel 1992, l'oro nel 1981, l'argento e il mercurio nel 1985, lo zinco nel 1990. La teoria degli autori de «I padroni del pianeta» è che le risorse non sono limitate. Si può parlare di sistemi monopolistici e cattiva distribuzione dei beni. Di movimenti ideologici che condizionano scelte mondiali, dall'Onu in giù. Di ambientalisti estremismi che invocano la catastrofe della Terra. Ma non della deriva dell'Uomo. Né delle risorse. Tranquilli.

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