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Scotti: "Ora in Corrida ci butto i giovani"

Jerry Scotti

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Ma non c'è solo la Corrida nel futuro di Scotti. Dopo otto anni cosa è mutato nello show? «È diminuita l'età dei concorrenti: sempre più giovani partecipano al programma e lo seguono da casa. "La Corrida" si adegua ai mutamenti della società e della tv. È sopravvissuta al suo creatore, Corrado, sopravviverà anche a me se un giorno decidessi di andarmene». Magari se ne allontanerà per condurre il Festival di Sanremo? «No. I miei impegni sono tanti. Dovrei prendermi sei mesi sabbatici per preparalo, ma non ho alcuna intenzione di farlo». Si parla di lei anche come possibile conduttore di «Portobello», l'amato programma di Enzo Tortora degli anni '70. «Portobello lo condurrei volentieri. Confesso però di temere il confronto con il grande Tortora...». Anche quest'anno La Corrida si prolungherà dopo mezzanotte per guadagnare punti di share sulla concorrenza? «Sono le leggi dell'audience. Otto anni fa lo show si chiudeva alle 23,15. lo scorso anno alle 24,10. Si allungano i tempi per non perdere pubblico». Sarebbe favorevole ad un cambiamento delle regole televisive? «Sono favorevole all'inizio del prime time alle 21 con conclusione alle 23. Si darebbe spazio ad una seconda serata accessibile a tutti, piena di informazione, penso a "Matrix" e "Porta a porta" che vanno in onda attualmente in orari molto tardi». Il rapporto con il maestro Roberto Pregadio? «A Roberto Pregadio è stata offerta una proposta contrattuale di tutto rispetto che, al fine di farlo lavorare di meno, prevedeva anche la scelta da parte sua del collega a cui affiancarsi, individuato successivamente da noi in Vince Tempera. Non ha accettato. Ed ha avuto l'orgoglio di non chiedere consiglio a nessuno, tanto meno a me, collega più giovane. Personalmente ho fatto parecchi tentativi per ricucire il rapporto. Tutti speriamo che ci ripensi. Lo attendiamo a braccia aperte>. Lei ha ideato una factory per lo studio di nuove idee per la tv. A che punto è? «Il team lavora da un anno. Oggi però, a causa della recessione, è sempre più difficile sperimentare nuove proposte per la tv commerciale: gli investitori desiderano certezze in termini di ascolto. Certo mi piacerebbe un Gerry Scotti show». Tornerà alla fiction? «Se il Milionario si concluderà entro aprile, avrò il tempo per girare quattro nuove puntate con Maria Amelia Monti, ognuna da 75', destinate alla prima serata». Ha mai pensato al cinema? «Mi piacerebbe lavorare con Pupi Avati». Cosa guarda in tv? «Non perdo mai "La storia siamo noi". Ed attendo il ritorno di Piero Chiambretti su Italia uno».

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