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Esordio al femminile nel noir siciliano

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Impaurita, fugge senza preoccuparsi di quello che può esser capitato all'altro conducente. Più in là, dai giornali, apprende, anche più impaurita, non solo che era stato ripescato ed era adesso in coma all'ospedale, ma che, nel bagagliaio della sua auto era stato scoperto un cadavere... Da qui un seguito di eventi che spostano presto l'accento su una banda specializzata nel traffico di organi, con la polizia all'immediata ricerca dei mandanti e dei complici e con Veronica, adesso, addirittura terrorizzata all'idea che, se individuata, possa venire coinvolta anche lei in quell'oscura faccenda. A cavarla d'impiccio ci penserà una sua amica con uno stratagemma non certo in linea con la legge. Un'opera prima. Se l'è scritta e poi diretta Lisa Romano, anch'essa di Siracusa come la sua protagonista. La storia non può dirsi che l'abbia costruita in modo lineare. Troppi elementi di contorno, troppi spunti vicini alla commedia spinti poi a confluire verso climi decisamente gialli o, almeno, superficialmente polizieschi. Con divagazioni, qua e là, tenute spesso a mezza strada fra il letterario e il cerebrale. Però certi modi di rappresentazione possono convincere, specie nella costituzione delle immagini, e i ritmi, anche se nel finale si sfilacciano, riescono ad essere abbastanza sostenuti. Soprattutto quando tenendosi all'azione, riescono a suscitarvi in mezzo un po' di suspense. Nei panni di Veronica c'è un'attrice nota soprattutto in teatro, Giovanna Di Rauso. Cui dà la replica con una certa efficacia, Anna Foglietta, nei panni dell'amica. Il commissario al centro dell'indagine sul traffico d'organi è Nino Frassica. I ruoli seri gli giovano.

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