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Paola Pariset È un nervo scoperto ...

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Contatti personali delle autrici con sparsi figli e nipoti delle protagoniste del Futurismo, rocamboleschi ritrovamenti di persone e cose, scoperta di documenti impensati, hanno così restituito alla conoscenza le Futuriste, donne di ferro, aviatrici, atlete, sperimentatrici di parolibere e libri di latta, danzatrici di voci e rumori, madri di figli avuti senza coniugi o partner, capaci anche di sopportare il silenzio e la dimenticanza seguìti al Futurismo. Donne che hanno messo in ginocchio persino Marinetti: sì, perché proprio lui, il teorizzatore del "méprisez la femme", si innamorò di una ventenne, la pittrice Benedetta Cappa, sposandola ed avendone tre figlie molto amate. Eppure arte e vita di Rosa Rosà, di Regina, della Zatkova, dell'aviatrice Barbara, di Alma Fidora, della pioniera Valentine de Saint-Point autrice del Manifesto della donna futurista (1912) ma morta al Cairo convertita all'Islam, della stessa Benedetta, della creatrice della danza futurista Giannina Censi, si sono sempre concluse con l'oblìo anche critico, sebbene assolutamente iniquo. Infatti la loro fede nell'operare, nel creare, nell'andare incontro al futuro con ardite sperimentazioni pluridisciplinari fu invece vincente, ed il silenzio soltanto transeunte.

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