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Il 57% dei teen-ager scarica illegalmente da Internet

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A Barbareschi ha risposto Paolo Protti, presidente dell'Associazione nazionale esercenti cinematografici: «Negli Usa le uscite in contemporanea in sala e in dvd o in tv sono stati solo episodi limitati a pellicole che non avevano grande presa. La media delle windows in America è di 4 mesi e 18 giorni più dell'Italia, in Spagna di 4 mesi per i film stranieri e di tre per i film spagnoli. Le windows si possono discutere ma sono basilari». Per Giorgio Assumma, presidente della Siae, «il vero problema è che soprattutto dai ragazzi, scaricare film e musica non è percepita come attività illecita». Davide Rossi, presidente di Univideo, ha sottolineato la crisi crescente del noleggio, e ha spiegato che «in un Paese l'arrivo della banda larga causa la chiusura del videonoleggio, perchè chi si abbona a internet veloce inizia spesso a scaricare e vendere i film». Inoltre Antonello Busetti, di Confindustria - Servizi innovativi e tecnologici, ha mostrato dati secondo cui nel 2007 «il 57% degli utenti tra i 13 e i 17 anni ha scaricato illegalmente. Tra i 18 e i 24 anni l'ha fatto il 53%, tra i 25 e i 34 anni il 38%, tra i 25 e i 44 anni il 30%», anche se il downloading illegale di musica (31%) e film (20%) non sono «le attività più praticate su internet» (la preferita è la ricerca, con il 58%). Tra i possibili rimedi alla pirateria (sul tema è programmato un tavolo con il governo che vedrà gli operatori a confronto), Frederic Bokobza, della direzione media della Presidenza del Consiglio in Francia, ha illustrato la proposta francese (bocciata però dall'Europarlamento), che propone una politica graduale di punizioni per chi scarica: «Prima una mail di avvertimento, poi una lettera e infine la sospensione dell'accesso a internet per periodi da tre mesi e un anno». Il convegno è stato chiuso dal presidente Rondi il quale ha annunciato che saranno pubblicati «gli atti e illustreremo i risultati in una conferenza stampa. La nostra è una battaglia per il cinema italiano». Din. Dis.

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