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Carlo Antini [email protected] Vederla ballare e cantare ...

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Questa volta, però, non si tratta di una notte felliniana ma di un'assolata mattinata capitolina e la piazza che circonda la fontana non è deserta ma affollata da centinaia di romani e turisti che sembrano impazzire con i flash delle macchine fotografiche. Davanti agli obiettivi si muove leggera, nonostante i suoi sessantadue anni, Liza Minnelli. Chi può dimenticare il frame di «Cabaret» di Bob Fosse, in cui indossa body, cappello a cilindro nero, reggicalze e rossetto scarlatto? O l'inconfondibile ritornello di «New York New York» di Kander e Ebb? Ebbene, tutto questo sta per sbarcare sui palcoscenici di tutta Italia. Nel nostro Paese la Minnelli sarà protagonista di un tour che partirà dalla Capitale il 29 ottobre per concludersi il 14 novembre a Milano. Nel frattempo concerti anche a Firenze, Bologna, Bari, Torino e Campione. Sotto i riflettori i suoi più grandi successi: «Cabaret», «Maybe this time», «And the world goes 'round», «New York New York». Liza dedicherà un affettuoso tributo alla sua madrina Kay Thompson e a suo padre, Vincent Minnelli. Supportata da una big band di 12 elementi e da un quartetto di ballerini/cantanti, la diva riproporrà il Thompson's Act, compresi numerosi brani come «I love a violin», «Clap o' your hands», «Jubilee Time» e «Hello Hello». E non mancheranno brani di Charles Aznavour come «What makes a man a man». Un'artista come la Minnelli non teme confronti ed è pronta a riconoscere anche la grandezza degli altri. «Un giorno Kay Thompson mi disse: ora ti faccio ascoltare la più grande cantante che abbia mai sentito. Ha messo un disco di Mina e sono rimasta senza fiato. Se facesse un concerto andrei nel backstage a chiederle l'autografo». Liza Minnelli parla senza freni. Cita Madre Teresa di Calcutta e confessa la sua passione per Michael Bublè, Queen, Pet Shop Boys e il metal dei Whitesnake. Insomma freschezza e voglia di novità. «Anche Madonna e Britney Spears - ha concluso - mi hanno confessato di essere state influenzate da me. Comunque il segreto è non prendersi troppo sul serio. Mai». Come darle torto.

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