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Al capezzale della stampa malata

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Il confronto prende spunto da una affermazione di Roberto Saviano che ha parlato di connivenze tra stampa e camorra. Un'accusa grave. «Non credo che la camorra cerchi un ufficio stampa» commenta Marcello Veneziani. Ma i mali dell'informazione italiana sono altri. Curzio Maltese punta il dito sull'enfatizzazione delle notizie e dei titoli, su un lingiaggio urlato che rende tutto più banale. La conseguenza è quella di un progressivo calo delle copie dei quotidiani. L'informazione passa dunque più per altri strumenti. Bruno Vespa avverte che l'accresciuta importanza dell'informazione televisiva impone la massima professionalità. La radio, sottolinea Anna Pettinelli, dj di Radio Dimensione Suono, dedica poco spazio all'informazione. La carta stampata resta ancora uno strumento fondamentale, per Giuseppe Sanzotta è dunque necessario che i giornalisti tornino fare il proprio mestiere, con coraggio e impegno civile preocupandosi di andare incontro alle esigenze dei lettori e meno di compiacere i potentati di turno.

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