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Antonio Angeli [email protected] Macina programmi a tutto ...

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Ma non solo: il venerdì è in prima serata, sempre su Raiuno, con «I raccomandati», con la partecipazione di Alessia Ventura, fino a venerdì 23 maggio. Ha da poco chiuso i battenti di «I migliori anni» e, a metà mese, sabato 19 aprile, dirà basta a «L'eredità» e taglierà il nastro del nuovo preserale di Raiuno, «Alta tensione», in onda da lunedì 21 aprile. Carlo Conti, tanti programmi non la mettono in crisi? «Bisogna lavorare tanto, per me va bene. Un po' di tempo fa Costanzo mi ha definito un centrocampista della tv, credo che ci abbia azzeccato. Sono così e vedo anche i risultati». Ha avuto ottimi ascolti nel preserale, con «L'eredità». Cosa rende speciale questa fascia oraria? «Era da molto che volevo tornarci, dai tempi di "In bocca al lupo", che mi ha dato grandi soddisfazioni. Il preserale è la fascia della famiglia, dei lavoratori, dell'Italia che produce che, la sera, si ferma un po' davanti alla tv prima di cena. Un bel pubblico che cerca una tv impegnativa, ma non troppo». Come deve essere il conduttore in questa fascia? «Praticamente non deve esserci. Deve regolare i tempi lasciando spazio ai veri protagonisti: i concorrenti. Le componenti principali sono la tensione e l'emotività, create dai partecipanti, che catturano l'attenzione di chi sta davanti al video». Tante trasmissioni hanno il televoto, perché? «Rende il pubblico ancora più protagonista, è un modo di coinvolgere le persone. Una volta c'era la tv fatta dai divi, ora passiamo a una tv del pubblico, è un'ulteriore passo di quella rivoluzione iniziata dal grandissimo Corrado con "La Corrida"». Tra i suoi «avversari» chi stima e chi teme di più? «Stimo tutti. Quelli che fanno questo lavoro sono molto bravi: Scotti, Frizzi, Bonolis... premettendo che i programmi sono come come la Formula 1: contano il pilota e la macchina. Poi in genere della televisione stimo e ammiro molto i fuoriclasse, quelli in grado con un "one man show" di catturare milioni di spettatori, come Fiorello e Panariello. Ma anche Benigni e Celentano». Fiorello ha detto, un po' scherzando e un po' no, che lei vince troppi premi. «Ho vinto il Personaggio dell'anno agli Oscar Tv. Dopo trent'anni di carriera e tante trasmissioni non mi sembra poi molto. Ai Telegatti non sono stato neanche considerato. Ma non mi piacciono le polemiche, lavoro tanto e sono uno che sa stare al suo posto». Tutta la vita con la Rai? «Per ora sì. Sono sempre stato con la Rai, è un po' come un matrimonio, se tutto va bene, perché cambiare? Mi sono sempre trovato a mio agio, ho sempre avuto carta bianca, mi sento protetto, coccolato. Do molto e ho molto». E ha sempre avuto vicino ragazze bellissime... «Le ho saputo scegliere bene... Ma con me la presenza femminile deve avere un ruolo, una funzione. Così per "L'eredità" ho trovato le quattro "professoresse". Ma per "Alta tensione", invece, questo ruolo non c'era e infatti non ci saranno vallette».

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