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Foto sexy e falsi scandali

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Sanremo

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Quandosono uscita sul palco, la prima sera, avrei voluto nascondermi: la mia emozione era incontenibile, e lo si è visto: impossibile fingere. Contrariamente a ciò che pensano molti, è proprio questo il compito dell'attore: non recitare, ma vivere le sensazioni del personaggio sulla propria pelle, mettendo a rischio l'anima. A costo di apparire per ciò che non si è. In questi giorni, e non casualmente, sono state pubblicate mie foto su una rivista, che sono state giudicate come "sexy" o addirittura "porno". Ebbene, si trattava di scatti realizzati sul set di un film d'autore, "Mare nero", che era stato presentato al festival di Locarno. Una storia dura, lacerante, ambientata nel mondo degli scambisti. Non potevo esimermi dal "vivere" la sofferenza del personaggio. Ma era stato spogliato il suo corpo, non il mio. Se avessi voluto usare certi mezzi per impormi, fuori dalle scene, oggi avrei molti più soldi. Non è il mio carattere. So però, e l'ho capito ancora meglio in questi giorni, che solo lo scandalo attira l'attenzione. L'abbiamo visto con il caso della Berté, con le mie foto, e in misura minore anche con gli equivoci generati da certe mie battute sul palco, quando ho rivelato di aver avuto il mio primo permesso di soggiorno con la qualifica di colf: so bene di non aver mai spazzato un pavimento, era stata una formalità decisa a suo tempo dal mio agente. Certo, non volevo fingermi umile, così come non era mia intenzione apparire snob quando ho rivelato di essermi laureata in lingua e letteratura italiana con una tesi su Elsa Morante. Era solo un omaggio a una donna e a una scrittrice i cui romanzi mi commuovevano. Così, nel giro di pochi minuti, su di me è stato detto di tutto. Non sono una valletta muta, o un'oca. Sono Andrea: giudicatemi come artista, ma lasciatemi la curiosità della mente, e l'incanto del batticuore.

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