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IL FALSARIO, di Stefan Ruzowitzky, con Karl Markovics, ...

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Alla testa di questa falsificazione c'era un celebre falsario ebreo di origine russa, Salomon Sorowitsch, rinchiuso in un Lager in cui gli era stata salvata la vita solo perché, insieme ad altri 140 deportati, partecipasse all'operazione in virtù della sua lunga pratica nel settore. Il film tedesco di oggi, diretto dal regista viennese Stefan Ruzowitzky, sulla base delle memorie di Burger, ricostruisce la storia di quella gigantesca macchinazione mettendo a confronto il protagonista disposto, pur di sopravvivere, a partecipare attivamente all'impesa ed altri suoi compagni lì nel campo che tentavano invece di sabotarla in odio ai nazisti, molti oltre a tutto convinti che, conclusa quella vicenda, tutti sarebbero stati avviati di sicuro verso le camere a gas cui era stati sottratti solo temporaneamente. Da una parte perciò un contrasto, psicologico e morale, dall'altra una cronaca diretta e in molti punti rigorosamente documentaria dei modi con cui l'operazione, giorno dopo giorno, veniva condotta. Al centro, quel personaggio del grande falsario pronto ad accettare la sua condizione quasi privilegiata in un luogo dove invece, altri deportati, seviziati e martoriati dalla ferocia nazista, venivano inviati regolarmente alla morte, ma nello stesso tempo capace di ripensamenti e di istinti umanitari venendo spesso a patti con i carcerieri. Mentre, ansioso, affannato, ritmato dall'angoscia di eseguire gli ordini nel più breve tempo possibile, si svolge attorno la falsificazione delle monete illustrata tecnicamente in ogni dettaglio. Sventata solo alla fine della felice conclusione della guerra e dalla liberazione dei deportati grazie all'arrivo delle forze alleate. Tensioni, quasi da film giallo, emozioni, climi claustrofobici (salvo all'inizio e per una conclusione anni dopo, non si esce mai dal Lager), disegni attenti dei singoli caratteri, anche quando il segno è corale. Il protagonista, livido, glabro, è l'austriaco Karl Markovics, conosciuto ai più per la sua partecipazione alla nota serie televisiva del Commissario Rex.

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