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di LUCA VOLONTÈ «Homo viator», l'uomo che viaggia verso una ...

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La truppa è composta, come sempre, dai tre amici che con me, un po' avventurosamente, hanno già affrontato e percorso tutto il Camino de Santiago lo scorso anno. La partenza è sulle orme del Vescovo Sigerico d'Inghilterra che nel 990 partì dal suo Paese per ricevere dalle mani del Papa il «pallio» vescovile, attraversando il mar della Manica, la Francia e scendendo dal Passo del San Bernardo, tra Pianura Padana, Toscana e Lazio sino a Roma. Allora i pericoli dovevano essere veramente formidabili e audace doveva essere la fede per affrontare un viaggio tale. La Via di Sigerico, la strada dei «romei» pellegrini verso Roma è appena agli inizi del suo sviluppo e solo grazie al Presidente delle Francigene, Dott. Tedeschi e al Presidente dell'Opera Romana Pellegrinaggi, Mons. Andreatta, i vari governi e le amministrazioni locali stanno iniziando a darsi da fare. Diciamolo subito, la Francigena è molto più bella della Campostelliana: paesaggi spettacolari, gusti e prodotti incredibili, vestigia storiche e monumenti medievali, chiese e pievi, ponti romani e cattedrali. Insomma, l'Italia è proprio la culla della civiltà. Peccato che nessun Ministro della Cultura o dell'Ambiente l'abbia mai percorsa. Si parte. Arriviamo il 29 agosto nell'Ospizio del San Bernardo, Vercelli è uno spettacolo di Chiese, Basiliche, Cattedrali. A Piacenza siamo accolti dalla schifezza delle sculture arrugginite all'entrata della città. Un inno alla ruggine metallica che si dimentica presto, non appena arrivati alla magnifica Basilica del martire San Antonino. E poi via verso Fidenza, per una visita al «mitico» Presidente della Associazione delle Francigene Europee e sindaco di Salsomaggiore, Dott. Tedeschi, e poi verso la Cisa, la «cima Coppi» della Francigena. Ancora qualche pedalata, una buona dormita e al mattino del 6 settembre, dopo aver pregato sulla Tomba di San Pietro e depositato ai piedi di Giovanni Paolo II la pietra raccolta sotto la statua di San Bernardo, il giorno della partenza siamo accolti da Mons. Andreatta e ritiriamo il Testimonium, il certificato della avvenuta percorrenza e della fine del pellegrinaggio. In otto giorni abbiamo percorso i circa 900 km della Francigena. Molto resta da fare sul piano materiale. La vita del cristiano è la «via» nella quale «Tu sei con me». E ora ci manca la via dei palmieri, «Gerusalemme, oh la mia gioia!».

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