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Il ministro Fioroni

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Non hanno usato mezzi termini i ministri della Pubblica Istruzione e dell'Università e della Ricerca, Giuseppe Fioroni e Fabio Mussi, nell'esaminare il quadro «decisamente dramamtico» del livello culturale dei giovani italiani una volta uscito dal ciclo scolastico. E nel mirino del numero uno del dicastero di viale Trastevere è finita proprio la tv che molti considerano «spazzatura», tanto da non esitare a fare anche un esempio su ciò che danneggerebbe lo sviluppo culturale e scientifico dei givani italiani: il programma televisivo di Italia 1 «La pupa e il secchione». Il ministro Fioroni ha infatti bacchettato la televisione perché non dedica più spazio ai «Piero Angela», lasciando quindi, secondo il Ministro, più spazio a programmi meno culturali. Tra questi anche le trasmissioni che danno spazio sul piccolo schermo a presunti maghi e cartomanti. Si tratta di una serie di considerazioni esposte durante la presentazione del Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica presentata ieri mattina. «Basta guardare la televisione, maghi, imbonitori che promettono soldi — ha dichiarato il ministro Mussi - tanti e subito, concorsi che regalano milioni senza neppure quel minimo di conoscenze che imponeva il "Rischiatutto". Insomma, chi sceglie la via della furbizia ha vita più facile di chi sceglie la via del travaglio: c'è da fare molto per rimuovere questa cultura». Lo stesso capo del dicastero dell'Università e della Ricerca, nello spiegare su cosa bisognerebbe intervenire per risolvere la carenza di cultura nei giovani ha sottolineato: «C'è un problema di cultura di massa, di classe dirigente e degli imprenditori». Sì, anche le imprese e gli industriali sono finiti nella morsa dei due Ministri, poiché non assumerebbero persone qualificate, ma nella maggior parte di casi persone «con la terza elementare». E ancor più duro è stato il ministro Fioroni nell'elencare le cause del lento sviluppo delle giovani generazioni: «Le industrie devono passare dalle parole ai fatti, su cento assunti nel 2006 quasi il 40 per cento è in possesso della licenza media e spesso neppure di quella». «Finché un ricercatore dopo tanti anni continua a guadagnare ancora mille, 1.100 euro al mese a 35-40 anni - ha afferamto Mussi - e chi staziona nelle anticamere dei partiti riuscendo a diventare consigliere di circoscrizione porta a casa ogni mese 1.400 euro, si capisce perché i giovani facciano certe scelte». La scuola dunque, per il ministro Mussi, è «organizzata in modo tale da non accendere passioni verso la scienza e la curiosità».

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