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Visconti, Mastroianni, Bertolucci: omaggio ai grandiIl sindaco di Roma: «Iniziamo ricordando l'eccezionale Marcello, dobbiamo essergli tutti grati»

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Mastroianni, Visconti, Bertolucci: tre eccezionali interpreti celebrati con proiezioni e mostre. Nella «casa» della Festa del Cinema, l'Auditorium, si è inaugurato ieri l'omaggio a una leggenda dei set, di tutti i tempi e di tutti i Paesi, il regista Luchino Visconti. La sala Risonanze dell'Auditorium, fino al 2 novembre, sarà dominata da abiti, oggetti, documenti tratti dal mondo dell'autore di «Bellissima», «Rocco e i suoi fratelli», «Senso» e «Il Gattopardo». La curatrice dell'esposizione, Caterina D'Amico, ha tratto tutto dall'archivio che venne donato da Uberta Visconti, sorella minore del regista, alla Fondazione Istituto Gramsci. Sceneggiature, copioni teatrali, fotografie di scena, lettere e anche volumi e riviste provenienti dalla biblioteca personale del regista coprono un arco che va dal 1934 al film «L'innocente», che uscì, postumo, nel 1976. Madrina della mostra Carla Fracci che ha applaudito, ieri, all'esordio della manifestazione assieme a «mostri sacri» del cinema, come il regista Giuliano Montaldo. All'Auditorium direttamente dalla Biennale di Venezia, forse anche per spegnere le polemiche sulla rivalità, è giunta anche l'esposizione dei costumi premi Oscar de «L'ultimo imperatore», il kolossal del 1987 firmato da Bernardo Bertolucci. Il film, che di Oscar nel complesso ne vinse ben 9, per la realizzazione dei fastosi abiti impiegò un esercito di sarti: 9mila. Bertolucci, malato e costretto su una sedia a rotelle, ha voluto, senza clamore, fare i complimenti a Giulia Mafai, curatrice della mostra: «Brava - le ha detto lontano dai riflettori - sei riuscita a mantenere l'atmosfera della vecchia Cina». La Festa del Cinema sarà anche la festa di un altro grande: Marcello Mastroianni. Alla Casa del Cinema ieri è stata inaugurata una importante e completissima rassegna dedicata al grande attore scomparso dieci anni fa. Tanti film per ricordare l'illustre figlio di Fontana Liri, in provincia di Frosinone, ma anche documentari e poi testimonianze di attori, registi e produttori che hanno lavorato con lui e ne hanno raccontato carattere, qualità, curiosi episodi della vita. A «tagliare il nastro» dell'evento, ieri, c'era il sindaco di Roma Walter Veltroni, e poi il direttore della Casa del Cinema Felice Laudadio, il presidente di Musica per Roma Goffredo Bettini, la figlia di Mastroianni, Laura, e la curatrice che ha selezionato il materiale visivo, Francesca Nigro. La retrospettiva «Marcello Mastroianni, l'eccezionalità di essere normali» ha preso il via, e non poteva essere altrimenti, con «La dolce vita» e, fino al 21, presenterà 48 film. «Cominciamo da qui la Festa del Cinema - ha esordito il sindaco - perchè è il luogo più appropriato per farlo e perchè ospita la retrospettiva di un grande attore. Chiunque ha ragioni per essere grato a Marcello: era meraviglioso e aveva un senso dell'umorismo micidiale. Con lui bisognava stare attenti a non dire fesserie. Faceva parte di quella generazione di attori che riuscivano a essere tutto, comici e drammatici».

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