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Dal Ciad lezione sulla violenza

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In «Daratt» di Haroun rabbia e dolore delle genti africane

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Il regista, premio miglior opera prima a Venezia nel '99 per il documentario «Bye bye Africa» e selezionato da Cannes nel 2002 per il suo secondo film, «Abouna», racconta questa volta la storia di una vendetta non consumata. Il film ruota tutto intorno a due personaggi, interpretati dai bravissimi attori non professionisti Ali Barkai e Youssouf Djoro. Il primo è Atim, un sedicenne del Ciad che decide di recarsi nella capitale del Paese per uccidere Nassara (Djoro), il criminale di guerra che ha assassinato suo padre durante la guerra civile, quando sua madre era ancora incinta. Ma quando il ragazzo lo trova rimane disarmato di fronte a quello che è ormai un vecchio panettiere, rimasto quasi muto (si esprime solo grazie ad un amplificatore che appoggia sulla gola) dopo il tentativo di ignoti di sgozzarlo in un agguato e che gli offre ospitalità. Il film si gioca tutto intorno alle espressioni, ai silenzi, ai gesti accoglienti o scorbutici dei due. E alle violenze e al dolore che entrambi si portano dentro.

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