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I sogni dei Vanzina diventano americani

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Il film di Natale rievoca le gag di Walt Disney «In futuro descriveremo lo sfascio dell'Italia»

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Ma la vacanza per certe dinastie romane era davvero inimmaginabile. Il vero relax di cui d'estate godevano le famiglie e i loro rampolli si chiamava in realtà villeggiatura e durava almeno tre mesi. Si cominciava con Fregene, Castiglioncello o Santa Marinella, le spiagge romane frequentate negli anni Cinquanta e Sessanta da artisti e gente di cinema. Poi, a luglio, si continuava con Capri; qualche settimana di agosto a Cortina, prima dei grandi temporali. E, infine, di nuovo a Fregene, per riavvicinarsi ai ritmi della capitale. Un iter classico ripercorso anche dalla famiglia Vanzina. A ricordarlo spesso è ora Enrico, figlio del grande Steno, nonché scrittore e sceneggiatore con il fratello regista, Carlo, con il quale ha firmato tanti cult della commedia all'italiana. Cresciuto ai Parioli, Enrico Vanzina è un grande tifoso della Roma e canottiere dell'Aniene «a tempo perso ma a livello agonistico». Questa per i Vanzina è stata una estate di lavoro, ma anche oggi Enrico non rinuncerà al sole di Fregene prima di essere omaggiato, col fratello, sull'Isola Tiberina di Roma, dove verranno proiettati due loro film storici: «Il ritorno del Monnezza» e «I mitici». I due fratelli stanno intanto montando il film «Olè», costato più di 7 milioni di euro e in uscita a Natale con Medusa. Nel cast, una miriade di grandi attori: la nuova coppia formata da Massimo Boldi (ormai divorziato da Christian De Sica) e Vincenzo Salemme; alla quale si aggiungono altre star, come Daryl Hannah, Enzo Salvi, Francesca Lodo, Brigitta Boccoli, Natalia Estrada e Armando De Razza. Ma che ci fa, accanto a Boldi e Salemme, l'ex «Sirena» di Manhattan, poi trasformatasi nella sanguinaria Elle Driver per il «Kill Bill» di Tarantino? «Avevamo deciso da tempo di fare un film che rievocasse la commedia americana, sospesa tra azione e comicità, sul genere di Walt Disney e con battute che ricordassero quelle di Dean Martin e Jerry Lewis — ha spiegato Enrico Vanzina —. Per questo, al centro di un triangolo amoroso c'è una star come Daryl Hannah, nei panni di una professoressa americana che porta in Spagna, in gita scolastica, i suoi allievi. E lì incontra due professori italiani che a loro volta hanno portato in gita i loro studenti: Boldi, dolce e imbranato, bacchettone e tradizionalista, che insegna matematica; e Salemme, cinico e seduttivo, colto e svelto, che insegna lettere e somiglia molto a ciò che resta di un intellettuale di sinistra. Entrambi si contendono in una sfida amorosa a suon di gag la bella Hannah». E chi vincerà tra i due? «A sorpresa, sarà Boldi a sposarsi con l'americana. Mentre Salemme, pentito delle sue misfatte amorose, si sposerà con una professoressa di disegno (la Boccoli) che nel passato aveva rubato a Boldi, per poi sedurla e abbandonarla. Il finale è goldoniano: tutti si sposano con qualcun altro nell'allegria generale». Qual è il segreto per far ridere il pubblico? «Occorre essere ironici, cominciare a prendere in giro noi stessi, le nostre mogli, gli amici e i parenti. Un elemento chiave della risata è la inadeguatezza del personaggio al posto. Fa ridere, per esempio, la coppia abituata agli stabilimenti di Riccione, che poi azzarda il viaggio in Costa Smeralda, sfoderando lì gaffes senza fine. Altro classico è la famiglia in vacanza con i ragazzi che, al contrario degli adulti, sono interclassisti. Si viene così a creare un altro tormentone: la figlia del ricco va con il figlio dell'impiegato medio o il figlio del potente industriale con la bella straniera. Le vacanze rimescolano sempre le carte. Ed è quello che a noi piace sottolineare fin dai tempi di "Vacanze di Natale". Ma evitando parolacce, volgarità e le prevedibili storielle degli uomini o delle donne stagionate che vanno con i giovani. Se il copione non lo richiede è inutile usare il turpiloquio. Almeno a Natale le famiglie possono ridere anche senza parolacce. Vogliamo invece mettere in risalto le emozioni, i sentimenti e i sogni. In "Olè" si vedono spesso scene oniriche e divertenti i

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