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«Manuale d'amore 2? Nessun ruolo per me»

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La manifestazione ha chiuso i battenti con la proiezione di «Romanzo Criminale», firmato da Michele Placido. All'evento sono intervenuti uno dei protagonisti, Pierfrancesco Favino, e, appunto, Jasmine Trinca. L'undicesima edizione del Vasto Film Festival ha chiuso con all'attivo la presenza, quest'anno, di personaggi eccezionali; sul palco della rassegna di cinema nazionale e internazionale si sono alternati Mario Monicelli, Claudia Cardinale, Sergio Rubini, Claudia Gerini, Lina Wertmüller. Jasmine Trinca, 25 anni, romana, nel suo ultimo film, «Il caimano», ha interpretato il ruolo di una ragazza molto decisa, ma anche semplice e ingenua. Lei è veramente così? «No, assolutamente no. Anche se molte similitudini con quel personaggio nel film di Nanni Moretti le sento. Credo, come in quel personaggio, di essere determinata nelle idee e che sia importante avere le idee chiare e vivere compiutamente la società. Sono una che si interessa alla politica ed è importante,per me, fare film politici. Certo ultimamente in questo c'è stato un vago appiattimento... Al contrario, invece, non sarei mai una, come nel "Caimano", che andrebbe a bussare alla porta di un produttore». E per il futuro? Ha in programma sempre film così importanti? «Devo dire sinceramente che che in questo momento non ho né particolari progetti, né lavori che partono, credo che sia una questione un po' di fortuna e un po' di volontà. Non sono una di quelle che devono fare per forza qualcosa, poi io quando non lavoro sono tranquilla». Certo è una filosofia diversa rispetto a quei suoi colleghi che pianificano cinema, tv, radio... «Non penso alle strategie. Se sento che c'è veramente qualcosa da dire e da fare, mi impegno, altrimenti no. Poi non sono una presenzialista, non credo che bisogni per forza fare dei sacrifici. È difficile che faccia dei programmi molto precisi, più che altro aspetto che mi arrivino delle cose,insomma alle strategie non do importanza. Per me veramente importante è avere qualcosa da dire, una buona parte da interpretare. Tutto il resto è veramente accessorio. Sinceramente non capisco le persone che fanno le cose tanto per farle. Se devo dire qualcosa... la dico. Altrimenti non importa». Insomma solo film impegnati e importanti, come «Il caimano» o «Romanzo criminale». «Ma no, ho fatto cose anche diverse, come "Manuale d'amore", un film più brillante, nel quale mi sono divertita moltissimo». A proposito, il regista Giovanni Veronesi sta preparando il sequel di «Manuale d'amore», c'è possibilità che lei partecipi? «No, non credo che in questo nuovo film ci fosse una parte per me. So bene che Veronesi, con il quale ho una grande amicizia, sta girando, ma non sono stata chiamata, forse sono diventata un po' grande». Però si dice «squadra che vince non si cambia...». «Non mi sembra che quello che Veronesi sta girando ora sia un vero e proprio seguito, si tratta di storie diverse». Per un futuro più lontano c'è qualche personaggio, magari storico, che vorrebbe interpretare, o forse la interessa la regia? «Alla regia no, non ho mai pensato. Non ho storie da raccontare. Vorrei trovare una bella vicenda, un bel personaggio. Ma non qualcosa del passato: una ragazza della nostra epoca, con i suoi problemi, le difficoltà della vita in famiglia». È fidanzatissima? «Sì, in maniera normale». Il suo lui è un personaggio dello spettacolo? «Ma no, è uno studente». Nella vita privata preferisce frequentare persone di ambienti diversi dal mondo dello spettacolo? «Assolutamente sì, sento il bisogno di uscire dal mio settore. Voglio avere lo spazio per dedicarmi anche ad altre persone, ad altri amici».

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