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Diffuso il dossier «Cristianesimo e la sfida dei mass media»

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La Chiesa contro le false verità delle fictionFumagalli della Cattolica: «La famiglia? In tv sembra roba di un altro pianeta»

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I modelli di vita proposti dalle fiction e dalle soap sono ben lontani dal modo di pensare della gente comune e dal panorama etico dei cattolici: essi riflettono piuttosto la visione del mondo di un ristrettissimo gruppo di persone, che influisce sui mezzi di comunicazione e propaga i propri valori alla collettività. È l'atto d'accusa contenuto in un dossier sul «Cristianesimo e la sfida dei mass media» diffuso oggi dall'agenzia Fides, espressione del dicastero vaticano per l'Evangelizzazione dei popoli. La Fides dà voce al prof. Armando Fumagalli, docente di Semiotica alla Cattolica di Milano, autore di numerose pubblicazioni sul mondo dei media e consulente per la Lux Vide, secondo cui la televisione, ben lungi dall'essere una «finestra sul mondo», «è invece un discorso costruito ed elaborato da un numero molto basso di persone, infinitesimo rispetto al numero di coloro che la guardano». In altre parole, «ci sono pochissimi che parlano a moltissimi», e «le decisioni veramente importanti sono prese di fatto da poche decine di persone». Per Fumagalli, inoltre, «l'ambiente televisivo è permeato di cultura radicale e laicista», con «l'effetto tipico dell'azione di un'avanguardia culturale: diffondere le proprie idee poco a poco, portando una fascia sempre più ampia di popolazione a pensare e a vivere in questo modo». Fumagalli fa l'esempio di certe serie tv con «personaggi che sono allegri, amichevoli, positivi in tutto, però nello stesso tempo sono radicalmente egoisti in materia di sessualità, sono radicalmente edonisti. Si creano così dei tipi antropologici - aggiunge - che in realtà non esistono, perchè se uno è edonista in ambito sessuale sarà edonista anche nell'amicizia, sarà anche una persona instabile dal punto di vista caratteriale, sarà una persona debole, meno pronto a sacrificarsi per gli altri». Su temi cari ai cattolici, poi, come il matrimonio e la famiglia, «abbiamo una rappresentazione della società molto spostata verso la irregolarità matrimoniale». «Nelle fiction televisive, che in teoria vogliono rappresentare tutta la società - sostiene Fumagalli - lo stile di vita famigliare dei cristiani sembra assolutamente di un altro pianeta». Addirittura un prodotto di popolarità familiare come «Un medico in famiglia», «era innervato di una sorta di totalitarismo etico».

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