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A Pesaro la star è Dario Fo

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Così è nato il mezzosoprano Daniela Barcellona sempre "en travesti", così il grande Michele Pertusi o lo straordinario buffo Bruno Praticò. Anche quest'anno, nonostante il ridotto contributo del Ministero dei Beni Culturali, grazie al sovrintendente Gianfranco Mariotti e al direttore artistico Alberto Zedda, oltre che ai tanti sponsor, si comincia con l'opera semiseria appena uscita dalla revisione critica «Torvaldo e Dorliska» (1815), diretta da Victor Pablo Pérez con regìa di Martone - molte le pagine musicali pregevoli, spesso riutilizzate dallo stesso Rossini - ma si continua con l'omaggio a Mozart undicenne de «L'obbligo del primo comandamento», operetta sconosciuta ai più e unita a «La cambiale di matrimonio» dell'adolescente Rossini, entrambe curate da Giovanni Agostinucci: dirige l'orchestra Haydn di Bolzano e Trento (non l'unica) il raffinato e raro Umberto Benedetti Michelangeli. Poi Dario Fo, il buffo per eccellenza, attesissimo ne «L'italiana in Algeri» (1813), cui segue "Adelaide di Borgogna" (1817) diretta da Riccardo Frizza, con la Barcellona, Lorenzo Ragazzo e Patrizia Ciuffi. E via al Festival Giovane col consueto «Viaggio a Reims» (qui vengono attinti dai teatri mondiali i rossiniani), ai concerti di belcanto, alle mostre, con pacchetti ben congegnati e - novità - i ragazzi accompagnati pagheranno un solo euro. Info 0721-38001, www.rossinioperafestival.it

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