Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Baci, intrighi e ingenuità nella commedia dal sapore estivo

default_image

  • a
  • a
  • a

DA QUALCHE tempo, nel cinema italiano, sono tornati in auge i film su ragazzine e ragazzini, raccontati sia in vacanza sia a scuola. L'esempio più recente è stato «Notte prima degli esami» dell'esordiente Fausto Brizzi, molto apprezzato e subito premiato. Oggi è la volta di un altro esordiente, Carlo Virzì, molto noto, però, in ambienti musicali e coadiuvato nella sua impresa da un fratello già da tempo sulla breccia, Paolo Virzì. Il titolo dice subito che questa volta non si parla di scuola ma di vacanze. In una bella villa con vista mare all'Argentario dove una ragazzina, Camilla, arriva all'inizio dell'estate decisa, nonostante i suoi tredici anni, a vivere il suo primo amore per potere, appunto, ottenere il primo bacio. Attorno, le coetanee, pur professandosi amiche, la tengono a distanza, e anche i coetanei, figli, come lei, di ricchi e solo ansiosi di divertirsi sulle spiagge di giorno e, la sera, nei tanti locali che lì pullulano. In casa le cose non vanno meglio perché la madre, ancor giovane ma già depressa, si è lasciata distrarre dall'idea di diventare scrittrice (naturalmente senza talento) e il padre non c'è quasi mai perché, a Roma, ha un'amante. Camilla, così, decide di innamorarsi di un ragazzo del luogo, Adelmo, chiamato in villa con l'incarico di ripulire la piscina. L'altro, intento al suo lavoro e dedito, nel tempo libero, a gare podistiche, se la fila pochissimo anche se Camilla, incline a sognare, si immagina una focosa relazione con lui (dopo averne immaginata prima un'altra con uno dei più corteggiati ragazzi lì in vacanza). Naturalmente non si arriverà mai al dunque e finita l'estate, Camilla lascerà l'Argentario: senza il primo bacio. I personaggi degli adulti, specie quello della madre, hanno colori più vivi, in cifre di commedia furba però anche quelli di Camilla e di Adelmo, pur appena un po' sbozzati, riescono a proporsi con accenti plausibili. In una cornice in cui, tuttavia, le attenzioni per le situazioni d'insieme sono meglio precisate, in squilibrio fra gli scherzi affettuosi e l'ironia. Senza proprio far costume, comunque dandoci con garbo il ritratto un po' svagato (in qualche momento anche pittoresco) di una certa classe sociale ripresa dai pettegolezzi dei rotocalchi. Vi spicca in mezzo Laura Morante, nel gustoso disegno tutto sopra le righe della mamma. I ragazzi, Gabriela Belisario come Camilla, Iacopo Petrini come Adelmo, si impegnano. Ma non convincono sempre.

Dai blog