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Dino Risi: «Sul set con lei 40 giorni di idillio»

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Felice Laudadio ricorda gli esordi e quando le consegnò il Leone d'oro a Venezia

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Così Dino Risi parla di Alida Valli con la quale confessa «avevamo da poco ripreso un'antica amicizia». «Mi aveva telefonato non più di una settimana fa - spiega il regista - ed era allegra, vivace; non capisco proprio cosa possa essergli successo». E da Risi che aveva incontrato la Valli alla sua prima esperienza cinematografica, quando era il terzo assistente alla regia di Mario Soldati per 'Piccolo mondo anticò, anche una confessione. «Allora ero un poveraccio. Avevo solo un vestito. Ma quando l'ho incontrata sul set è nata tra di noi subito una simpatia che è diventato un idillio durato un mese e mezzo, fino alle fine delle riprese». Dopo quaranta anni «ci siamo ritrovati dal presidente Ciampi per i premi "Vittorio De Sica" e abbiamo ripreso a sentirci». Commosso anche il regista Felice Laudadio che ricorda anche di aver prodotto un film da lei interpretato, «Il lungo silenzio», diretto da Margarethe Von Trotta e di averle consegnato il Leone d' oro alla carriera a Venezia nel 1997 quando lui era direttore del festival. «Con la morte di Alida Valli il cinema italiano ha perso un' altra grande stella. Ho il ricordo di una immensa attrice - racconta Laudadio - che incontravo ogni tanto a Fregene dove lei viveva ritirata in un piccola casa». Così invece Sandro Curzi: «Per me non è facile parlare di Alida Valli. L'ho amata sul serio. Quando ha compiuto 80 anni le ho mandato tante rose, così tante forse non le ho mandate mai a nessuno. Mi rimprovero di non averla seguita in questi ultimi anni, che sicuramente sono stati difficili per una donna bellissima come lei», aggiunge il consigliere di amministrazione Rai, che racconta di averla scoperta all'età di sei anni quando uscì il suo primo film, "I due sergenti". I colleghi del mondo del cinema l'avevano già omaggiata cinque anni fa, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Per Giuseppe Bertolucci il suo era «uno dei tre, quattro sguardi più belli del mondo, era anzi «la mamma, l'archetipo di tutte le attrici», «l' unica vera star che ho incontrato - spiegava - con la doppia faccia esaltante/inquietante tipica delle star». Valentina Cortese l'adorava, Anna Galiena, compagna nell'ultimo film, ricorda ammirata la sua bravura, Mariangela Melato sintetizza con un aggettivo: «meravigliosa».

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