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«Felice di essere di nuovo cattivo»

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Dopo essere stato per dieci lunghe serie il mafioso Tano Cariddi nella saga televisiva de "La Piovra", trasmessa da Raiuno, l'attore sembrava aver abbandonato il ruolo del malvagio, intraprendendo un differente percorso artistico e calandosi in personaggi positivi, tra i quali il più recente è stato il Presidente della squadra di calcio granata nella fiction "Il grande Torino" premiata con l'Oscar Tv. Da domani invece rientra nei ranghi del cattivo, nella fiction per Canale 5 "Questa è la mia terra", sei puntate prodotte dalla Endemol con la regia di Raffaele Mertez, nel cui cast ci sono anche Catherine Spaak che interpreta la moglie di Girone e Kasia Smutniak meglio conosciuta come la compagna di Pietro Taricone, ex del GF1. Ma gli impegni di Girone vanno al di là degli schermi di Canale 5, coinvolgono il grande schermo a livello internazionale ed anche un ritorno alla Rai, grazie ad un progetto che lui stesso ci svela in anticipo. Ritorna alle origini, dunque, al ruolo del cattivo che l'ha consacrata alla popolarità mondiale con La Piovra. Come mai questa scelta? «Innanzitutto il mio personaggio non è del tutto malvagio, ma ha dei valori soprattutto nell'ambito della famiglia che rispetta scrupolosamente. Rappresenta una classe desiderosa di emergere, è un uomo ambizioso che vuole appropriarsi della maggiore quantità possibile di terra, bene che considera prezioso. Per raggiungere il fine finge di schierarsi a favore del fascismo ma rincorre soltanto il proprio utile personale. Perciò organizza un piano diabolico alle spalle dei contadini in un succedersi di colpi di scena fino alla sorpresa finale dell'ultima puntata. L'importanza della serie consiste nell'affresco storico presentato al pubblico con una minuzia di particolari ed una ricostruzione di interni ed esterni avvenuta nella campagna laziale. Da sottolineare che per la prima volta si affronta in video il problema della bonifica delle paludi Pontine». Intanto torna anche sul grande schermo. «Sarò nel cast di una pellicola realizzata in Francia, diretta dal regista Rivez ed interpretata nel principale ruolo maschile dal figlio di Gerard Depardieu, dal titolo "Non toccate l'ascia". Nella pellicola reciterà anche mia moglie Victoria Zinny nel ruolo della madre superiora di un convento delle Clarisse. Io invece sarò un prete conferenziere. Il film è destinato al mercato internazionale ed arriverà anche in Italia nel prossimo anno. Ancora insieme a mia moglie reciterò nel prossimo film diretto dal regista Zanussi, le cui riprese inizieranno a fine aprile e la cui protagonista femminile sarà Valeria Golino. La curiosa coincidenza è che questa volta saremo marito e moglie anche nella fiction. Io sono il protagonista ed interpreto un anatomo patologo che si ritrova coinvolto in situazioni particolari». Ha completamente abbandonato, dunque, gli schermi della Tv pubblica? «Sarò impegnato per Raiuno in una nuova fiction prodotta da Sergio Silva le cui riprese dovrebbero iniziare nel prossimo autunno. Sono due episodi dal titolo "Il maestro di Osaka", personaggio principale da me interpretato, incentrate su un tema di scottante attualità, le multinazionali farmaceutiche. Sarà una storia di larghissimo spessore internazionale per gli addentellati che presenta e che gireremo soprattutto all'estero, in paesi come l'Africa, la Germania, Shanghai». Lei è anche l'unico italiano presente al Festival Internazionale di Montecarlo nella commissione selezionatrice di film e miniserie. Qual è il suo ruolo? «La commissione è composta a livello internazionale da quattro soli membri, io, unico italiano, un finlandese, un irlandese ed un inglese. Ed è stabile. Nel senso che ogni anno siamo solo noi quattro a decidere le miniserie ed i film tv che saranno in concorso». La vedremo anche nel programma "Amore" di Raffaella Carrà? «Io e mia moglie partiremo il prossimo undici aprile per il Congo, dove realizzeremo un reportage su alcuni bambini adottati a distanza in sperduti villaggi del più profondo Congo».

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