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Venuti, il piacere della bocciatura

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Sanremo, si sa, è solo il trampolino (pur di esserci Venuti ha fatto i salti mortali) e il lancio si deve alle radio (con Grignani e Zero Assoluto è il più programmato). Eliminato ma soddisfatto per aver ricevuto una telefonata di complimenti da parte di Zucchero, l'altra sera è uscito dalla Green Room dicendo: «Vado a dormire il sonno dei giusti». Con o senza l'Arancia Sonora, Venuti continuerà a spremere e a raccogliere i frutti di questa partecipazione con il cd «Magneti» e il tour in arrivo all'Ambra Jovinelli di Roma il 3 aprile. Delusione o vanto? «Non nascondo un sottile piacere, perché vuol dire che la mia proposta si distacca dai clichè sanremesi e poi non voglio entrare nei meccanismi oscuri di queste votazioni. Ho proposto un'aria in stile vecchia scuola genovese, ma il pubblico giovane non ne sa più niente della nostra storia musicale e il gusto delle giurie tende alla mediocrità. Non voglio parlare male dei miei colleghi, ma l'altra sera sono passate cantanti carine che non hanno futuro. Di Pausini ce n'è una e basta e avanza». Allora perché fare il Festival a tutti i costi, compreso quello di presentarsi tra i gruppi? «Arancia Sonora, oltre ad essere un eccellente team produttivo, è la band che lavora al mio fianco da diversi anni. Saranno con me anche nel tour teatrale che partirà da Agrigento l'11 marzo. Non mi sembrava una forzatura, ma il battesimo più giusto per chi ha arrangiato, prodotto e suonato il mio nuovo disco. Del resto, io stesso provengo da un'esperienza di gruppo e nelle mie scalette sarannno presenti anche i brani dei miei ex Denovo. E poi Sanremo, nonostante molti aspetti frivoli, resta la migliore vetrina promozionale per la musica». Nel suo brano è alla ricerca di un altro posto nel mondo. L'ha trovato? «È un luogo dell'anima. È il sogno che, a volte, molti di noi fanno e non realizzano mai. potrebbe essere la ricerca dell'Eden in un paese tropicale. Direi che ho scritto un'altra canzone dell'inquietudine». Cosa pensa degli altri brani? «Quello di Britti è arrangiato con degli archi soul molto belli. Per il resto, Panariello dovrà darsi da fare per sollevarci dal torpore della monotonia della canzone sanremese». Dopo le collaborazioni con Carmen Consoli e Patrizia Laquidara, ci sarà una terza donna? «Ho scritto una canzone per il nuovo album di Nicky Nicolai. Si chiama "La lingua perduta del cuore", sulla gioia di ritrovare e riscoprire l'alfabeto dell'amore».

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