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di ANTONELLO SARNO LA RAGAZZA di nome Marjo.

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Già, perché Marjo sta per Maria Josè. È lei, 33 anni, modella ed attrice - vista nella fiction «Giornalisti» e nel film «Vento di ponente» - la protagonista del nuovo film di Leonardo Pieraccioni «Ti amo in tutte le lingue del mondo», in gara per la conquista del botteghino natalizio ed in sala da venerdì 16 (ed il cui backstage è scaricabile le persino da un sito internet: www.music.box.it, visibile con un lettore speciale). Ancora un'attrice spagnola per un suo film? Pieraccioni ci scherza su. «Bene, d'accordo, faccio "outing" anch'io dopo Cecchi Paone. L'ho presa perché in realtà, con quel nome (di cognome Marjo fa Berasategui…), io pensavo che si trattasse di un camionista polacco, o magari sardo. Ed infatti un camion al provino se l'è portato, per "il fard e per gli altri trucchi", mi ha detto, che gli, anzi, "le" servivano per trasformarsi in una bellissima donna. Quella di cui io m'innamoro nel film, Margherita, una che di mestiere fa la psicologa degli animali» Essere la protagonista di uno dei film natalizi con le probabilità di maggiori incassi significa essere visti da due o tre milioni di spettatori in tre sole settimane, quelle delle Feste. Un'occasione che può cambiare la vita di un'attrice, ma alla quale Marjo, alta, mora occhi nerissimi, profondi, un'incrocio tra Inès Sastre e la nostra Alessandra Martines, cerca di non pensare troppo. A pena di rovinarsi le vacanze. «Sono ottimista, ma non nevrotica. Se il successo arriva, meglio così, ma altrimenti non è una tragedia. Anche perché, per fortuna, io ho già quello che mi serve per vivere bene. E cioè un compagno (Marjo vive a Napoli, ndr) e una splendida figlia». Già, il successo. A ben guardare, le attrici spagnole o comunque esotiche reclutate da Pieraccioni dal suo esordio con i «Laureati», nel 1995 (dove però c'era l'italianissima Maria Grazia Cucinotta, oggi al culmine di una bella carriera) non hanno brillato granchè. Nel «Ciclone», del '96, la Estrada era già «la» Estrada, e lo è rimasta, ma Lorena Forteza, la protagonista, dopo un altro paio di titoli trascurabili, ha avuto problemi di salute ed una burrascosa vita sentimentale che l'hanno di fatto portata al ritiro. A seguire, in «Fuochi d'artificio», né la spagnola Vanessa Lorenzo, né l'indo-tedesca Mandala Tayde hanno sfondato, tornando al loro lavoro di modelle. Stessa cosa per Jamila Diaz, la bellissima protagonista del «Pesce innamorato» o per Angie Cepeda, la colombiana supersexy del peraltro fortunatissimo «Il paradiso all'improvviso», alla quale la ribalta fu letteralmente rubata dalla co-protagonista Anna Maria Barbera, in arte Sconsolata, che se non può definirsi bellissima, certo era molto più divertente e (ed espressiva). «Lo so bene - commenta Marjo - ma ripeto che io al successo, alle responsabilità, all'importanza di un film così grande, almeno in termini di pubblico, non voglio pensarci, perché altrimenti non dormo più. E poi, le altre erano delle donne molto seducenti, mentre io sono molto più naturale. Jeans e camicia, altro che gonna e supertacchi. Inoltre, senza fare i nomi delle altre che mi hanno preceduto accanto a Leonardo, io stavolta non interpreto un personaggio che seduce con armi particolarmente elaborate. Margherita, il mio personaggio, incanta Gilberto (cioè Pieraccioni nel film, ndr) così com'è. Spero che a me accada lo stesso con il pubblico».

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