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Splende Giuliana nella «notte breve»

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«Farò cinema solo se mi proporranno cose importanti. L'amore? Un disastro»

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In realtà è una perfezionista, soprattutto sul set dove ogni volta si impegna con grande energia e professionalità. Giuliana De Sio è una donna che si racconta sempre con grande sincerità ed ironia. 48 anni, un fascino intatto, considerata una delle nostre attrici più brave ed intense, capace di dare ogni volta il dovuto spessore ai personaggi che interpreta, nella sua lunga carriera ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti lavorando con i migliori registi italiani come Elio Petri, Massimo Troisi, Maurizio Ponzi, Francesco Nuti. Tra qualche giorno a Montecarlo, nel corso del «Film Festival de la Comédie», dove farà parte anche della giuria, le verrà consegnato un premio speciale. Subito dopo a Cremona l'apettano per darle il prestigioso «Premio Ugo Tognazzi». Il 25 novembre invece sarà a Salerno, al «Festival Internazionale del Cinema», nel corso del quale la Rai presenterà in anteprima la fiction che la vede protagonista, «La notte breve», con Enrico Silvestrin, diretta da Camilla Costanzo e Alessio Cremonini, autori anche della sceneggiatura. De Sio, «La notte breve» segna il suo grande ritorno in Rai, dopo svariati anni, considerando che l'ultima apparizione alla tv pubblica è stata con la «Piovra». «Credo molto in questo lavoro, come del resto in tutto quello che ho scelto di fare nella mia vita. Il mio ruolo è quello di un avvocato che ad un certo punto si trova a dover accusare di un reato un ragazzo che in realtà è suo figlio, avuto e poi abbandonato quando lei aveva appena 18 anni. Una fiction con risvolti da giallo, molto coinvolgente». Ed il cinema? Ci ha litigato? «Niente affatto. Su quel fronte sono in attesa che arrivi una proposta decente. Sono stufa di opere prime realizzate con due soldi che non si sa quando usciranno nelle sale. A parte il fatto che, non so se ve ne siete accorti, il cinema è ormai morto. Si fanno non più di dieci film importanti all'anno. Ecco, io vorrei partecipare ad uno di questi. Attendo fiduciosa». Lei è nota per essere un'attrice sempre molto motivata nello scegliere i ruoli che le propongono. Passa per una dal carattere forte, un tipo rigoroso. Questo le crea qualche problema? «Guardi, io faccio tutto con passione, ossia se mi piace veramente, altrimenti lascio perdere. In teatro ad esempio credo di aver realizzato in passato delle cose bellissime ed importanti e non posso permettermi di fare neanche mezzo sbaglio. Recitare davanti a un pubblico in carne e ossa per un attore è il massimo, il modo migliore per crescere e migliorare». Con la serie «Il bello delle donne» lei ha raggiunto picchi molto alti di popolarità. Cosa le dice la gente per strada a proposito del suo personaggio, Annalisa Bottelli? «Diciamo che l'ho interpretato dandogli la giusta dose di leggerezza ed umorismo. E la gente questo lo ha percepito. Mi chiedono tutti quando ritornerà, ma io non voglio più farlo. Allora mi fermo a spiegare che in Tv possono vedere dell'altro». Insomma, lavoro a gonfie vele, progetti a iosa, ma l'amore? «Il vuoto più assoluto, niente di niente. Sotto questo aspetto spero vivamente, e al più presto, in una svolta decisiva».

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