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Auto parlanti e gorilla dai maghi dell'animazione

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I maghi dei segreti generati dai potenti computer delle majors americane hanno svelato come sono state realizzate le scene impossibili di film campioni d'incasso e spesso premiati con l'Oscar, come «Troy» (Michael Elson), «Spiderman 2» (Paul Debevec, autore anche degli effetti del nuovo «King Kong), «The Incredibiles» (Michael Shantzis), «Madagascar» (Luca Prasso). I giovani che, ieri, hanno riempito la platea del Centro Congressi hanno anche avuto il privilegio di ammirare un breve estratto di «Cars», il film d'animazione in 3D, interamente generato al computer che la Pixar sta preparando per l'estate dell'anno prossimo. «Non posso svelare troppo su questo nuovo film che vede il ritorno alla regia del nostro fondatore John Lasseter dopo "Toy Story 2" - ha detto Michael Shantzis - Con "Cars" si chiude il ciclo di film realizzati in collaborazione con la Disney: è una storia di automobili, come suggerisce il titolo, è molto divertente, come le nostre precedenti animazioni in 3D (da «Toy Story 1» a «Nemo» e a «The Incredibiles» ndr), e racconta uno spaccato della cultura americana. La storia, infatti, si svolge lungo la mitica strada 66 che attraversa la California e sconfina nel Nuovo Messico, facendo tappa nei drive in, nelle piste da corsa e nel deserto di quelle zone degli Stati Uniti». A conquistare il pubblico di «Virtuality» non sono stati solamente i rappresentanti di grandi marchi come Pixar, Dream Works, Sony. Emozioni e sorprese sono state sparse anche dagli italiani di Lumiq Studios e di Videa con le "demo" degli effetti speciali digitali creati per il cinema («Sky Captain» e «Hu Man», il nuovo cartoon di Guido Manuli, ancora alle prime fasi produttive) e per la televisione (la miniserie «Marcinelle», con Amendola e la Cucinotta, e il film-tv «Angela», con Sabrina Ferilli). Sarà in buona parte "made in Italy" anche la prima animazione-kolossal europea, che il gruppo torinese Lumiq ha in coproduzione con gli spagnoli della Filmax: «Don Quijote», tratto dal capolavoro di Cervantes. Partito nel maggio scorso, questo film per le sale si basa sul rilevante budget di 10 milioni di euro (un terzo italiano, due terzi spagnolo), durerà 88 minuti ed è atteso sugli schermi di mezzo mondo per Natale '06. Chi ha visto le prime scene è entusiasta del lavoro del regista Josep Pozo e dei 40 tecnici e disegnatori della Lumiq. Un'altra italiana, ieri, al centro di «Virtuality» è stata Flavia Sparacino, dal '94, prima allieva e poi ricercatrice, al prestigioso Media Lab del Mit (Massachussets institute of technology), pupilla del guru delle nuove tecnologie Nicholas Negroponte. Su uno schermo 3D la brillante ricercatrice di origine siciliana ha interagito con le immagini di un'avveniristica New York, senza joystick o altre interfacce, ma con semplici movimenti della mano trasformata in cursore, alla maniera di Tom Cruise nel film «Minority Report» di Steve Spielberg.

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