Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di EUGENIO ZACCHI TUTTO cominciò nel 1901, durante la festa di Halloween.

default_image

  • a
  • a
  • a

Jacob Korg, eminente studioso di Letteratura inglese presso l'Università di Washington, ha ripercorso l'iter poetico ed esistenziale delle due personalità nel godibilissimo volume «Un amore in inverno» (La Tartaruga edizioni, 305 pgg. 15 euro). L'analisi delle differenze, nonché delle dipendenze, fra il tanto discusso Ezra Pound e Hilda Doolittle, illumina molti aspetti controversi o poco conosciuti della loro relazione terminata con la morte di lei avvenuta nel settembre del 1961 (lui si spegnerà undici anni dopo a Venezia). Il loro amore si nutriva di due elementi dominanti, la passione e la letteratura. L'imagismo e il modernismo introdotti dai due nella poesia, saranno infatti frutto di profonde emozioni vissute nel compiuto abbandono a energie irrazionali, controllate però da un metodo razionalissimo ispirato da un legame comune per la cultura classica e italiana in particolare (Pound si dedicò, oltre che al cinese e al provenzale, molto al latino, la Doolittle al greco). Il passaggio quindi all'occulto e alla psicanalisi di Freud, (che avrà molta influenza nella vita e nelle opere di lei), muta l'atteggiamento dei due Autori ora sensibili a temi di pura visionarietà. La loro produzione non conosce pause neppure durante i tragici eventi delle due guerre mondiali. Le simpatie di Pound verso il fascismo e l'antisemitismo provocarono «momenti di lontananza e disaffezione con la Doolittle che avrà Pound comunque presente nella propria immaginazione come guida ora come oggetto delle sue opere. Il secondo conflitto mondiale poi, vide lei più che mai concentrata nella poesia, lui tristemente famoso come speaker per la radio fascista in Italia dal gennaio del 1941, che gli costò un "periodo molto duro" presso il carcere militare di Pisa tenuto dalle forze americane, ma gli valse la composizione dei «Canti Pisani». L'attività dei due autori proseguirà negli anni del dopoguerra sino alla loro scomparsa che decreterà un posto di rilievo nella letteratura, grazie a opere come «Giardino di mare» o «Elena in Egitto» per la Doolittle, e, per lui, oltre ai già citati Canti, «Personae» e «Hugh Selwyn Mauberley». Per dirla con Raffaele Baccolini, «la loro fu, infatti, un'amicizia che, nonostante silenzi e contrasti, non morì mai».

Dai blog